Storia della chiesa
La Basilica di San Pietro in Vincoli, detta anche Basilica Eudossiana, in onore dell’imperatrice romana Licinia Eudossia (V secolo) che la ricostruisce, è famosa per ospitare il Mosè di Michelangelo nel mausoleo di Giulio II.
La basilica fu costruita intorno al 442, vicino alle Terme di Tito sul colle Esquilino da Licinia Eudossia, figlia di Teodosio II e moglie di Valentiniano III. Costruì questa chiesa per ospitare le catene di San Pietro che sua madre Elia Eudocia recuperò da un dono durante il suo viaggio in Terra Santa.
Secondo la leggenda, quando papa Leone I, desiderando confrontarli, avvicinò queste catene a quelle del carcero mamertino che servivano per imprigionare il santo, si sono furono miracolosamente saldate.
La chiesa fu restaurata più volte. Il suo aspetto attuale risale al lavoro intrapreso da Giulio I nel 1503, con il portico d’ingresso e il rinnovamento del convento adiacente.
Dopo l’unificazione d’Italia, il convento fu ceduto alla Facoltà di Ingegneria della Sapienza.
Visita e descrizione
Il portico che precede la chiesa è sostenuto da pilastri ottagonali i cui capitelli recano l’emblema di Papa Giulio II.
L’esterno dell’abside e alcune mura risalgono al V secolo.
L’interno, a pianta basilicale, è diviso in tre navate separate da 20 antiche colonne doriche in marmo greco.
L’affresco della volta a botte della navata è di Giovanni Battista Parodi, rappresenta il miracolo delle catene.
Nel transetto destro è installata la monumentale tomba di Giulio II, dove si trova il capolavoro di questa chiesa, il Mosè di Michelangelo. Il profeta è rappresentato con le corna, che probabilmente simboleggiano i raggi di luce, il collegamento con il cielo, il divino.
Su entrambi i lati di questo lavoro, le statue meno espressive di Rachele e Lea furono anche eseguite da Michelangelo.
Giulio II morì il 21 febbraio 1513, ma il suo mausoleo non fu completato fino a quasi un secolo dopo.
Nella navata di sinistra, dove si trovano le tombe degli ecclesiastici, si trova un notevole mosaico di San Sebastiano (VII secolo), è l’unica rappresentazione in cui lo vediamo come un vecchio con la barba.
La chiesa ospita anche un sant’Agostino di Guercino.
Nel centro dell’altare in marmo sono conservate le catene di San Pietro. Davanti le scale scendono nella cripta che ospita il sarcofago dei sette fratelli Maccabei, probabilmente portato da Antiochia nel VI secolo.
Le scene dell’abside furono dipinte nel 1573 da Jacopo Coppi.
Vedute antiche nel arte
Cartina ed indirizzo
Indirizzo : Piazza di San Pietro in Vincoli, 4/a, 00184 Roma RM, ItalieIf you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Informazioni
Chiesa San Pietro in Vincoli Piazza di San Pietro in Vincoli, 4/a – 00184 Roma |
Orari Aprile a Settembre, ore 8:00 – 12:30 / 15:00 – 19:00 Ottobre a Marzo, ore 8:00 – 12:30 / 15:00 – 18:00 |
Fonti e collegamenti |
Galleria
La facciata di San Pietro in Vincoli
Interno, navata centrale e altare
Le catene di San Pietro
Mausoleo di Giulio II, Mosè di Michelangelo, Rachele et Lea
Il Mosè di Michelangelo
San Sebastiano (VII secolo)
Tomba del cardinale Aldobrandino