Parco della Villa Borghese

Giardino del lago

Il Parco di Villa Borghese si estende su una vasta superficie nella parte nord del centro storico di Roma. Curato nei dettagli, è uno dei luoghi più piacevoli della città per rilassarsi, da scoprire a piedi, in bicicletta o persino con veicoli a quattro ruote. Tra alberi secolari, piccoli laghi, giardini, grandi viali e prati, il parco rivela anche palazzi, sculture, monumenti e fontane raffinate, realizzati da artisti del barocco, neoclassicismo e altri movimenti artistici.
Creato nel XVII secolo dal cardinale Scipione Borghese, ospita il Casino Nobile e la Galleria Borghese, rinomata per i suoi capolavori artistici. Tra i suoi tesori si trovano il Tempio di Esculapio, situato sulle rive di un lago, o giardini segreti come il Giardino della Meridiana.
Questa villa fu acquisita nel 1903 dallo Stato italiano, che la trasformò in un parco pubblico.

I luoghi emblematici del parco

Fontana di Venere, piazzale Scipione Borghese

Tra i luoghi più affascinanti vi è il Giardino del Lago, dove è possibile noleggiare pedalò o barchette per avvicinarsi al grazioso Tempio di Esculapio al centro delle acque.
Altri luoghi notevoli includono la Meridiana (orologio solare), la Fontana della Famiglia dei Satiri, il Parco dei Daini o i Giardini Segreti, come il Giardino dell’Uccelliera (giardino della voliera), il Giardino Vecchio, il Giardino della Meridiana e il Giardino della Coltivazione.
La Piazza di Siena comprende un ippodromo che ospita il famoso Concorso Ippico Internazionale e vari eventi e concerti.
Il Casino Borghese di Vasanzio è la sede della rinomata Galleria Borghese, uno dei musei più importanti di Roma. La Fortezzuola (piccola fortezza) ospita il Museo Pietro Canonica. Non lontano dal parco si trovano anche il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e il Parco del Pincio, con la sua splendida terrazza che domina Piazza del Popolo.

Mappa del parco di Villa Borghese

Consulta anche le foto della visita al parco di Villa Borghese.

Storia della sistemazione del parco

In origine, la tenuta di Villa Borghese era un modesto terreno acquistato dalla famiglia Borghese nel 1580. All’inizio del XVII secolo, il Cardinale Scipione Caffarelli Borghese, nipote di Papa Paolo V, intraprese una serie di acquisizioni di terreni vicini per creare una “villa delle delizie”, simbolo della grandezza familiare.
La prima villa, progettata dagli architetti Flaminio Ponzio e Giovanni Vasanzio, fu sistemata secondo la tradizione classica, con una parte urbana e una parte rustica, divise in tre “recinti” delimitati da portali.
Nel primo recinto, il più rappresentativo, si trovavano il Casino Nobile, destinato ad accogliere una vasta collezione d’arte, numerose statue e fontane, nonché un giardino alberato.

Il cigno di Ilona

Nonostante alcune modifiche, la disposizione geometrica di questa zona rimase invariata.
L’attuale Parco dei Daini corrisponde al secondo recinto, un giardino inizialmente riservato al principe. Tra il primo e il secondo recinto si trovava il Giardino Segreto, comprendente le piccole case della Voliera e della Meridiana. Il terzo recinto, più ampio e aperto, ha subito le trasformazioni più significative nel corso del tempo.

Alla fine del XVIII secolo, Marcantonio Borghese ordinò lavori di abbellimento diretti dagli architetti Antonio e Mario Asprucci, trasformando il Casino Nobile, gli edifici secondari e il parco.
L’intervento più notevole fu la creazione del Giardino del Lago, un giardino all’inglese che introdusse specie esotiche e un tempio neoclassico. Nel XIX secolo, la villa fu ampliata con l’aggiunta dei terreni della Villa Giustiniani vicino a Porta del Popolo e delle Ville Pamphili e Manfroni verso la Porta Pinciana (vedi Parco del Pincio).

I lavori continuarono sotto la direzione di Luigi Canina, aggiungendo elementi eclettici e neoclassici al parco.
Dopo l’acquisizione da parte dello Stato nel 1901, la villa subì diverse modifiche per adattarla al suo ruolo di parco pubblico. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, campagne di restauro hanno permesso di preservare l’organizzazione e le decorazioni originarie del parco, segnando una nuova era per questo spazio, diventato da un lato un luogo apprezzato dai romani e dai visitatori, ma dall’altro una fonte d’ispirazione per artisti, scrittori e musicisti.

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