La vasta Piazza San Pietro, di architettura barocca, si trova di fronte alla Basilica di San Pietro, nel Vaticano.
È un luogo di ritrovo durante le principali feste religiose celebrate dal Papa.
È famosa per i suoi colonnati, progettati da Gian Lorenzo Bernini.
È larga di 320 metri con un’ellisse centrale di 240 metri, circondata da 4 file di 284 colonne e 88 colonne. La balaustra sulle colonne è decorata con 140 statue di santi.
All’ origine, la parte occidentale della piazza corrispondeva al grande peristilio che precedeva l’antica basilica costruita dall’imperatore Costantino.
Fu papa Alessandro VII che decise di costruire questo luogo, affidando il progetto nel 1656 a Bernini. Il colonnato immaginato simboleggia due braccia aperte, a partire dalla basilica, accogliendo i cattolici. La realizzazione si estese dal 1658 al 1667.
La parte inferiore dei gradini che conducono alla basilica sono circondati da statue di San Pietro e San Paolo (XIX secolo).
Al centro della piazza si trovano due grandi fontane e l’antico obelisco al centro, dal vicino Circo di Nerone.
Ci sono due posti sulla piazza, tra l’obelisco e ciascuna fontana (segnata sul suolo), da cui si ha l’illusione che le quattro file di colonne si fondano in una sola.
Questo posto è particolarmente impressionante al crepuscolo e anche di notte.
Descrizione della piazza
La piazza è composta da due parti: un primo spazio trapezoidale di fronte alla basilica, il cortile esterno, delimitato da due ali diritte e convergenti. L’ala nord corrisponde all’antica Via Alessandrina.
Il secondo spazio, ellittico, è delimitato da due emicicli del quadruplo colonnato che conferisce al luogo la sua dimensione teatrale. La piazza è lunga di 340 metri da est a ovest e 240 metri da nord a sud. Può ospitare circa 300.000 persone.
Il colonnato quadruplo del Bernini, diviso in tre campate, è formato da 284 colonne doriche, alte di 17 metri, e 88 colonne di travertino, sormontate da capitelli in stile toscano.
È dominato da una balaustra decorata con 140 statue alte 3,20 m, realizzate dal 1670 al 1703 dagli allievi del Bernini.
Ai piedi della scalinata che conduce alla basilica, nel 1840 furono installate due grandi statue, alte 5,55 m, su un piedistallo di 4,9 m. Sul lato sud si trova la statua di San Pietro (di Giuseppe De Fabris), al nord, quella di San Paolo (di Adamo Tadolini).
Al centro della piazza si trova l’obelisco vaticano, che fu riportato dall’Egitto da Caligola e originariamente collocato nel Circo di Nerone (originariamente a sud della basilica). Fu spostato al centro della piazza nel 1586.
Una tradizione riporta che la crocifissione dell’apostolo Pietro sarebbe avvenuta nel luogo dell’obelisco.
L’obelisco è portato sul suo piedistallo con quattro leoni in bronzo da cui irradiano linee di travertino che tagliano il quadrato in otto settori triangolari.
Tra l’obelisco e ciascuna fontana, una lastra è contrassegnata da un cerchio di marmo bianco con un disco di granito e un’iscrizione “centro del colonnato”. Queste sono i due punti focali dell’ellisse, da cui le quattro file di colonne si fondono in una sola.
Vicino al monolito, l’astronomo Filippo Gigli progettò nel 1817 una rosa dei venti (con gli otto venti principali che soffiano a Roma) e una meridiana, l’obelisco essendo l’ago.
L’apertura ad est della piazza si affaccia su Piazza Pio XII e la Via della Conciliazione. Quest’ultima fu trafitta nel 1936 sotto Mussolini, distruggendo una gran parte del quartiere Borgo.
La fontana situata nella parte settentrionale della piazza orientale è di Carlo Maderno (1615), quella al sud è di Carlo Fontana (1675).
Al nord della piazza si trova il Palazzo del Vaticano. Al nord-est, il Passetto di Borgo è un passaggio sopraelevato lungo di 800 m, che collega i palazzi vaticani al Castel Sant’Angelo.
Storia
La Piazza San Pietro e la basilica occupano una piccola valle situata tra il colle Vaticano e il colle Gianicolo, occupata nel periodo classico dal Circo di Nerone, la Via Cornelia e un cimitero. La tradizione ritiene che la tomba di San Pietro sia lì, dopo il suo martirio nel vicino circo. Ecco perché, nel IV secolo, qui fu eretta la grande Basilica Costantiniana.
Di fronte a quest’ultima si trova una grande spianata chiamata platea Sancti Petri.
Nel Medioevo, il quartiere Borgo si sviluppò tra il Tevere e la piazza.
Papa Pio II fece costruire una scala in marmo di fronte alla basilica e fu intrapresa una loggia. Un progetto di riqualificazione della piazza.
All’inizio del XVI secolo, la piazza era approssimativamente rettangolare, non pavimentata, con una caduta di dieci metri tra la scala che conduce alla basilica e l’ingresso al quartiere Borgo.
Papa Alessandro VI, per il Giubileo del 1500, aprì una strada diritta, tra il ponte di Sant’Angelo e la porta del palazzo del Vaticano. A tal fine, furono demolite il Meta Romuli, una tomba romana piramidale.
Questa via Recta, o via Alessandrina, arrivando qui alla Porta di Bronzo, lascerà la sua impronta nell’ala nord del Bernini e con i gradini della Scala.
Sotto il pontificato di Giulio II, fu deciso di ricostruire completamente la grande basilica. Questi lavori, che impiegano molti architetti e artisti, progressano lentamente.
Per tutto il XVI secolo, la piazza non fu interessata dalla ricostruzione della basilica, che ha mantenuto la sua antica facciata con il quadriportico.
Pio IV, a metà del XVI secolo, allargò la piazza sui lati. Nel 1586, Sisto V trasferì l’antico obelisco egizio del Circo di Nerone nella basilica.
Fu spostato 20 anni dopo per essere centrato rispetto alla nuova facciata della basilica.
Fu solo nel XVII secolo che sorse la questione della piazza, quando Paolo V fece costruire il corpo longitudinale della chiesa immaginato da Maderno, anziché la pianta centrata di Michelangelo.
Il problema era di trasformare uno spazio indifferenziato, in un luogo monumentale e rappresentativo, direttamente collegato alla basilica che riprese il suo ruolo di centro del cristianesimo.
Dopo la navata, Maderno costruisce la facciata. All’origine erano previsti due campanili non realizzati.
Nello stesso periodo, Martino Ferrabosco adattò l’ingresso agli edifici del Vaticano costruendo una nuova monumentale avanguardia, contrassegnata da una torre dell’orologio, ancora sull’asse di via Alessandrina.
Il compito di riqualificare la piazza fu affidato a Bernini, con l’obiettivo di conciliare i diversi elementi architettonici (come la grande facciata della basilica), l’urbanistica (come l’asse sfalsato dalla facciata di via Alessandrino ), funzionale (come la necessità di grandi portici per ospitare i pellegrini) e liturgico (con le benedizioni rituali del Papa).
Il primo progetto sviluppato da Bernini nel 1656 fu una piazza a forma di trapezio chiusa da edifici delimitati da portici. Questa soluzione un po ‘monumentale fu respinta.
Il progetto adottato fu costruito da Bernini tra il 1656 e il 1667 sotto papa Alessandro VII.
Si compone di due sere: un primo spazio a forma di trapezio, delimitato da due braccia chiuse. Un secondo spazio ellittico, tra i due semicerchi formati da un quadruplo colonnato, simboleggia le braccia che accolgono il pellegrino.
Il progetto originale di Bernini prevedeva un terzo braccio portale per chiudere la piazza, ma i lavori furono fermati dopo la morte di Alessandro VII.
Nel 1950, con l’apertura di Via della Conciliazione, al posto della Spina di Borgo, fu costruita una nuova grande strada che conduceva alla Basilica di San Pietro, la cui cupola è ora visibile da lontano.
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