Coppedè è un insieme di edifici con un’architettura molto sorprendente, situato nel quartiere Trieste, intorno a piazza Mincio. Progettato da Gino Coppedè tra 1921 e 1927 circa, conta 18 palazzi e 27 edifici.
Il tema della Roma antica fu scelto per le cornici, le modanature e l’arco trionfale che segna l’ingresso al quartiere. Ma vediamo elementi ispirati di tutte le epoche, come il Medioevo, il Rinascimento, il Barocco e l’Art Nouveau.
In Piazza Mincio, il centro è occupato dalla Fontana delle Rane e si vede il Villino delle Fate.
Le decorazioni, le modanature di creature fantastiche e le forme architettoniche sorprendono per il loro aspetto fantastico. Il posto è stato più volte utilizzato come set cinematografico.
Fontane delle rane
Al centro del quartiere, piazza Mincio, Gino Coppedè creò questa fontana barocca nel 1924, chiamata Fontana delle Rane. Si ispira alla fontana delle tartarughe situata nel ghetto ebraico. Rende anche omaggio alle fontane del Bernini con i bacini a forma di conchiglia e l’ape scolpita. Sopra la vasca circolare a livello del suolo, un groviglio di maschere e figure sostiene le conchiglie che portano una grande rana. Sul bordo della vasca circolare superiore, altre otto rane sputavano sottili getti d’acqua.Villino delle fate
Questo edificio costruito da Gino Coppedè tra il 1920 e il 1927 è caratterizzato da una grande asimmetria, con archi medievali e fregi che mescolano materiali come marmo, mattoni, travertino, terracotta o vetro. In realtà è costituito da tre corpi di fabbrica addossati e circondati da un piccolo giardino. Un mosaico circolare sul pavimento dell’ingresso mostra tre fanciulle suonatrice (lira, voce e chitarra) che simboleggiano le tre ville, con la scritta: “i villini delle fate, Neme, Melete, Aede”.Cartina ed indirizzo
Indirizzo : Piazza Mincio, 00198 Roma RMTravelers' Map is loading...
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Informazioni
Quartiere Coppedè Piazza Mincio, Roma |
Fonti e collegamenti
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Galleria
Arco dell’ingresso
Madona con bambino all’ingresso del Quartiere via Tagliamento
Fontana delle rane
Il grande lampadario in ferro battuto