Piazza delle Coppelle e chiesa di San Salvatore

Il nome della Piazza delle Coppelle deriva dagli antichi venditori di coppe in legno con cui si vendeva un tempo acqua del Tevere o acetata, utilizzata anche per il vino o l’aceto. Questi contenitori avevano una capacità di 5 litri.

Piazza delle Coppelle

Questa piazza ha una forma a U, con tre spazi intorno alla chiesa medievale di San Salvatore alle Coppelle, che è anche la chiesa nazionale dei cattolici romeni di rito greco-ortodosso. Uno di questi spazi ospitò a lungo un piccolo mercato di frutta e verdura.
Su una parete della chiesa si trovano due pietre incise. Una di esse è in marmo e ha la forma di una cassetta delle lettere. Gli albergatori erano obbligati a depositarvi denunce sugli ospiti malati, pena una punizione. Questo potrebbe essere stato un mezzo per garantire l’igiene in occasione del Giubileo. L’altra iscrizione annuncia una proprietà con la scritta «CHI(ES)A DEL S.mo SALVATORE DELLA PIETA AL(IT)ER DELLE CUPELLE 1195». Si tratta di una delle prime iscrizioni pubbliche conosciute a Roma in lingua vernacolare, segnando il passaggio dal latino all’italiano. Il nome «San Salvatore della Pietà» si riferisce alla zona tra Piazza Colonna e Piazza della Rotonda.

Chiesa di San Salvatore alle Coppelle

La navata con l’iconostasi

Questa piccola chiesa fu costruita nell’XI secolo su un edificio preesistente, restaurata nel 1196 sotto Celestino III, con la costruzione del campanile, quando fu denominata San Salvatore alle Coppelle.
La leggenda vuole che sia stata fondata sulla casa di Santa Abbasia, una nobile romana del XII secolo.
Fu in gran parte ricostruita nel 1739 con una nuova facciata. Dal 1914 è la chiesa nazionale dei romeni greco-cattolici, dove si celebra il rito bizantino.

Dietro una facciata molto semplice, le tre navate interne sono separate da pilastri della fine del XVIII secolo che sostituirono colonne di marmo. L’iconostasi è ornata da una rappresentazione dell’Ultima Cena.
La parete della cappella della Vergine ospita un affresco del XIV secolo che raffigura la Vergine con Gesù in grembo, della scuola di Antoniazzo Romano. Un Cristo in legno è datato al XVI secolo.
La Cappella Spinola conserva il monumento funebre del cardinale Giorgio Spinola, realizzato da Bernardino Ludovisi nel 1739.

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