parco di veioIl Parco di Veio: tra natura e storia

Il parco di Veio (Parco di Veio in italiano) si estende su una vasta area a nord di Roma, che si sviluppa per oltre 20 km in direzione nord-sud e quasi 10 km da est a ovest, tra due antiche vie romane: la Via Cassia (parte della Via Francigena) e la Via Flaminia. La prima collegava Roma con la Toscana, e la seconda portava all’Adriatico.

Veio, città etrusca e conquista romana

Veio era una delle più importanti città etrusche, situata a soli 20 km dal Campidoglio di Roma. Si trovava a sud dell’Etruria, il cui influsso si estendeva dal Tevere al Lago di Bracciano. Fiorente nei secoli VII e VI a.C., fu conquistata da Roma nel 396 a.C., un evento che segnò l’inizio dell’espansione romana sul territorio etrusco. Nei secoli successivi, la regione ha visto convivere diversi popoli, tra cui gli Etruschi, i Falisci e i Romani, che hanno lasciato un patrimonio archeologico che mescola resti antichi ma anche medievali.

Caratteristiche del parco

Il Parco di Veio copre il territorio di nove comuni e offre circa 100 km di sentieri, inclusa una parte della Via Francigena. Il paesaggio, dolce e collinare, è costituito da campi, pascoli e valli boscose attraversate da torrenti e arricchite da cascate. Alcune di queste zone ospitano necropoli etrusche scolpite nel tufo vulcanico.

Il rilievo del parco è stato modellato dall’attività del vulcano Sabatino, attivo circa 600.000 anni fa. Il cratere di questo vulcano è all’origine del Lago di Bracciano, situato a nord-ovest, oltre i confini del parco. L’acqua ha progressivamente eroso la roccia vulcanica, creando gole profonde ricoperte da una vegetazione lussureggiante. Tra le 730 specie floristiche registrate nel parco, alcune sono rare, in particolare varietà di orchidee. La fauna, altrettanto ricca, include nella valle della Crèmera un anfibio endemico d’Italia: la salamandra ocellata.

Mappa di Veio antica

Mappa di Veio antica (1848)

Resti dell’antica città di Veio

Le rovine di Veio (Veio in italiano) si trovano vicino al villaggio di Isola Farnese, su un altopiano circondato da due fiumi. Questa città etrusca, situata a sud dell’Etruria, era la più vicina a Roma. Il conflitto tra Veio e Roma, principalmente per il controllo del commercio sul Tevere e delle saline, culminò con un assedio leggendario condotto dal generale Marco Furio Camillo (Furio Camillo in italiano), che permise a Roma di trionfare nel 396 a.C. Dopo la sua sconfitta, la città divenne una colonia romana, ma successivamente fu progressivamente abbandonata.

Apollo di Veio

Apollo di Veio

La zona archeologica di Veio, ancora ampiamente coperta dalla vegetazione, comprende diversi resti significativi. Tra questi figura il importante santuario extra-urbano di Portonaccio, dove è stata scoperta la celebre statua dell’Apollo di Veio, oggi esposta al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma. Gli altri elementi visibili sono scarsi, includendo sezioni delle potenti mura, porte, tracce sparse di un foro, templi, strade lastricate dai Romani, e la cittadella (La Piazza d’armi), situata alla confluenza dei fiumi.

Necropoli e tombe

Attorno all’altopiano, diverse necropoli etrusche si estendono lungo le antiche vie che conducevano alla città. Datate per la maggior parte al VII secolo a.C., comprendono tombe famose come la tomba dei Leoni Ruggenti, la più antica tomba dipinta conosciuta in Etruria (circa 690 a.C.), situata nella necropoli di Casale del Fosso con affreschi molto istruttivi sulle pratiche etrusche, la tomba dei Papere (circa 670 a.C.), e, nella necropoli di Monte Michele, la tomba a campana (tomba campana in italiano).

Ingegneria etrusca: tunnel e strutture idrauliche

Veio è anche rinomata per i suoi tunnel scavati dagli Etruschi, il più famoso dei quali, il Ponte Sodo, costeggia il fiume Crèmera vicino a un complesso termale. Questo straordinario lavoro illustra la maestria ingegneristica degli Etruschi, lungo 1,2 km, che serviva a drenare le terre e a fornire acqua.

Area archeologica di Veio
Via Riserva Campetti, 00123 Roma RM, Italie (mappa)

Il santuario etrusco dell’Apollo, a Portonaccio, è aperto in pochi giorni indicati sul calendario del sito ufficiale.
Le tombe dei leoni ruggenti e delle anatre sono aperte solo a determinate condizioni.

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Villa di Livia

Villa di Livia, affreschi

Affreschi della Villa di Livia

La villa di Livia, residenza prestigiosa dell’imperatrice Livia, moglie dell’imperatore Augusto, si trova lungo la Via Flaminia, nella periferia nord di Roma, vicino a Prima Porta.
Questa villa è particolarmente conosciuta per una stanza dipinta che rappresenta un giardino lussureggiante. I suoi affreschi sono attualmente conservati al Palazzo Massimo del Museo Nazionale Romano (vedi la Villa di Livia al Palazzo Massimo) e sono riprodotti nel loro sito originale. Sono considerati esempi eccezionali di pittura romana del I secolo a.C., offrendo uno spunto sull’arte paesaggistica e sull’illusione di profondità negli affreschi antichi.

Costruita su una grande terrazza che sovrasta il Tevere, la villa comprende diversi quartieri riccamente decorati, tra cui delle terme.
Era anche conosciuta come Ad Gallinas albas, in riferimento a un prodigio raccontato da Tito Livio, legato a una gallina e un ramo di alloro, simbolo di prosperità per la dinastia giulio-claudia.

Secondo la tradizione, dopo una visione di Livia, gli aruspici (divinatori) avrebbero consigliato all’imperatrice di far allevare una gallina e di piantare un ramo di alloro, il che avrebbe dato origine a un boschetto sacro. È un esempio tipico di come gli auspici e i segni divini venivano utilizzati per giustificare le azioni politiche dell’imperatore e della sua famiglia.
Successivamente, durante i loro trionfi, i generali e gli imperatori apparivano spesso con un ramo di alloro nelle mani, e indossavano anche una corona fatta di questa stessa pianta.
Villa di Livia
Via della Villa di Livia, 126, Prima Porta, Roma (mappa)
Ingresso gratuito

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Villaggio di Isola Farnese

Situato lungo la Via Cassia, proprio vicino al sito archeologico dell’antica Veio (3 km a sud), il villaggio di Isola Farnese ha origini medievali.
Nel XI secolo era un castello dipendente dal monastero romano dei santi Cosma e Damiano, divenuto possesso degli Orsini nel XIII secolo, poi dei Farnese nel XVI secolo, che trasformarono la fortezza in un palazzo nel XVII secolo, una residenza fortificata più raffinata, tipica dei palazzi baronali dell’epoca.
Il villaggio presenta oggi un’architettura che mescola i resti medievali e le costruzioni del periodo barocco. Si possono vedere torri e mura medievali incorporate nel palazzo, con case del XVII secolo intorno, una piccola piazza che conserva un frammento di una colonna romana, e la chiesa di San Pancrazio risalente al XV secolo che conserva affreschi.

Isola Farnese

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Valli del Sorbo

Le valli del Sorbo rappresentano una delle zone più piacevoli del parco di Veio, offrendo paesaggi incantevoli. La valle verdeggiante del Sorbo, attraversata dalle acque del Fosso della Mola, è popolata da mucche allevate in semi-selvaticità. Un piacevole sentiero agricolo corre lungo il fiume a nord di Formello, portando alla cascata e ai resti della Mola di Formello, che sono i resti di un antico mulino ad acqua.

Nel nord della valle, il Santuario della Madonna del Sorbo, situato sulla cima di una scogliera, ha una lunga storia. Fu inizialmente una fortezza medievale, prima di diventare un monastero carmelitano, che ne fece un luogo di pellegrinaggio dedicato alla Vergine.

Parco del Sorbo
Via del Sorbo, 28, 00060 Formello RM (mappa)

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Belmonte

Nel cuore della campagna, l’altopiano di Belmonte conserva delle grotte probabilmente scavate dagli Etruschi. Vi si trovano anche i resti di un villaggio medievale (IX-XIV secolo) con una torre fortificata.

Torre di Belmonte
00060 Castelnuovo di Porto, RM (vedi sulla mappa)

Complesso di Malborghetto

La fattoria di Malborghetto ha inglobato nelle sue mura un arco romano a quattro facce, eretto all’inizio del IV secolo, in un incrocio tra la via Flaminia e una strada che collegava Veio al Tevere.
Celebrava la vittoria di Costantino su Massenzio nel 312 d.C., costruito sul sito del campo di Costantino, dove avrebbe ricevuto una visione miracolosa della croce.
L’arco fu trasformato in chiesa nel Medioevo, poi in fattoria fortificata, nel mezzo di un villaggio. Oggi la casa ospita un museo archeologico con scoperte trovate lungo l’antica Via Flaminia.

Arco di Malborghetto
Via Flaminia, Km. 19,4, 00036 Roma RM (mappa)

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Informazioni sul Parco di Veio

Parco di Veio

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