Dal 1874, il Palazzo Farnese è la sede dell’Ambasciata di Francia presso il governo italiano.
È uno dei palazzi più belli di Roma, per alcuni il più completo, situato sulla piazza omonima (vedi Piazza Farnese).
Nei secoli XVIo e XVIIo, fu regolarmente la residenza degli ambasciatori dei re di Francia presso la corte di Roma. Questo monumento è così da lungo tempo al centro delle relazioni tra Roma, l’Italia e la Francia.
La sua costruzione iniziò nel 1514 per volontà dell’architetto da Sangallo, su iniziativa di Alessandro Farnese, che divenne papa Paolo III nel 1534.
Quando da Sangallo morì, fu Michelangelo a completare una parte dei lavori, in particolare il secondo piano e la cornice.
Visite del Palazzo Farnese
Le visite sono organizzate dalla società Munus, attraverso la pagina visite-palazzofarnese.it. È necessario prenotare almeno 5 giorni prima (spesso anche molto di più a causa dell’afflusso). Si possono acquistare un massimo di 8 biglietti.
Le visite in francese (disponibili anche in italiano e in inglese) si svolgono generalmente il lunedì e il mercoledì alle 15, 16 e 17, e il venerdì alle 15 e alle 16. La visita dell’École française de Rome (École française de Rome) si tiene il venerdì alle 17.
Il costo è di 12 € a persona (al 01/04/2022), 14 € per la visita comprensiva dell’École française de Rome.
Per ulteriori informazioni, condizioni di visita, orari e prenotazioni, consulta il sito visite-palazzofarnese.it.
Storia del Palazzo
Il Palazzo Farnese è per molti il palazzo più impressionante e bello di Roma. Fu inaugurato nel 1517 da Antonio da Sangallo il Giovane per il cardinale Alessandro Farnese (futuro papa Paolo III).
Dopo la morte di Da Sangallo, i lavori furono portati avanti da Michelangelo dal 1546 al 1549, poi da Vignola dal 1569 al 1573 e infine da Giacomo Della Porta, che li completò nel 1589.
La facciata su Piazza Farnese e sulle strade laterali è nel complesso di da Sangallo, tranne la cornice e il balcone centrale. Questi ultimi elementi, insieme a una parte del secondo e terzo livello della corte interna, sono di Michelangelo.
La facciata posteriore fu realizzata da Vignola e Della Porta.
Il cardinale Odoardo Farnese fece decorare l’interno dai fratelli Annibale e Agostino Carracci dal 1587 al 1604.
Nel XVIII secolo, il palazzo fu ceduto ai Borboni di Napoli che lo spogliarono delle collezioni Farnese.
Da 1874, ospita l’ambasciata di Francia.
Descrizione del Palazzo
La facciata principale su Piazza Farnese è divisa in tre livelli separati da bande decorate con il giglio dei Farnese. La loggia e la splendida cornice sono di Michelangelo.
La facciata posteriore comprende tre ordini di triple arcate.
All’interno del palazzo, al piano terra, la stanza più famosa è la Galleria dei Carracci, decorata con affreschi tra il 1597 e il 1604 da Annibale Carracci, aiutato dal fratello Agostino, da Domenichino e da Giovanni Lanfranco.
La grande sala, il Salone di Ercole, è ornata da un ricco soffitto a cassettoni, con arazzi che riproducono gli affreschi di Raffaello nei Musei Vaticani. Il camino è incorniciato dalle statue distese dell’Abbondanza e della Pace di Guglielmo Della Porta.
Il salone adiacente, con i Fasti Farnesiani, è decorato con affreschi di Francesco Salviati e Zuccari.
L’atrio di Sangallo è notevole. È suddiviso in tre navate che conducono alla corte circondata da un portico voltato.
Cartina ed indirizzo
Indirizzo : Piazza Farnese, 67, 00100 Roma RM, ItalieIf you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Informazioni
Palazzo Farnese Piazza Farnese, 67, 00100 Roma RM, Italia |
Visite guidate, tariffe e orari (queste informazioni possono cambiare)
|
Fonti e link per saperne di più
|
La visita al Palazzo Farnese di Roma è una corsa ad ostacoli. Riuscire ad iscriversi è difficilissimo, è sempre tutto pieno, ma soprattutto nei periodi di maggior affluenza turistica, cioè per le festività e in estate, le visite sono bellamente sospese. Alla faccia di chi viene dall’altra parte del mondo per visitare dei beni che dovrebbero essere a disposizione di tutti. Per non parlare dei limiti al lunedì, mercoledì e venerdì per le visite, giornate chiaramente in cui l’affluenza è maggiore siccome nessuno lavora. Il bello è che ci devono mettere la faccia i dipendenti dell’agenzia che organizza le visite e certamente non i veri responsabili di questo scempio.