Galleria d’Arte Moderna di Roma

Nel cuore dell’arte italiana dal XIX al XX secolo

Fondata nel 1925 e situata nell’ex monastero delle Carmelitane, la Galleria d’Arte Moderna di Via Crispi è oggi uno dei più grandi musei d’arte moderna della città, offrendo una panoramica approfondita sull’evoluzione artistica a Roma nel corso degli ultimi due secoli. Essa testimonia anche l’evoluzione della città stessa.

Accoglie una collezione che spazia dai capolavori di scultura e pittura degli artisti più influenti della seconda metà del XIX secolo a quelli del dopoguerra. L’accento è posto sull’arte italiana, ma la galleria contiene anche opere che esplorano le relazioni tra Roma e i principali movimenti artistici europei.

Una collezione ricca e diversificata

Nel corso dei decenni, la collezione si è arricchita notevolmente, in particolare negli anni ’30, quando il museo fu ribattezzato Galleria Mussolini nel 1931, in un contesto politico particolare. Fu durante questo periodo che la galleria acquisì opere di alcuni degli artisti più rinomati del XX secolo, come Giorgio de Chirico, Francesco Capogrossi, Afro Basaldella, Alberto Savinio, Scipione, e Giorgio Morandi.

Oggi, i visitatori possono esplorare opere d’arte che coprono una vasta gamma di stili e movimenti, dall’arte italiana post-Risorgimento fino al XX secolo, passando dal realismo napoletano di Vincenzo Gemito all’estetica simbolista di Nino Costa e Hirémy Hirschl, dalle interpretazioni dello stile Liberty di Adolfo De Carolis e Duilio Cambellotti, senza dimenticare il Divisionismo romano. Queste opere non solo riflettono la ricchezza dell’arte romana, ma anche i cambiamenti sociali e politici che hanno influenzato l’espressione artistica della città.

L’arte dell’intervallo tra le due guerre

La galleria si distingue in particolare per la valorizzazione delle opere dell’intervallo tra le due guerre, un periodo segnato da audaci esperimentazioni. Si trovano figure emblematiche come Carlo Carrà, Mario Sironi, Giuseppe Capogrossi, oltre a scultori come Alberto Martini, Giuseppe Marini e Giovanni Manzù.
Vengono inoltre presentate opere principali del movimento futurista, influenzato dalle rivoluzioni sociali e artistiche in Italia all’inizio del XX secolo.

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