Chiesa Santi Biagio e Carlo ai Catinari

Facciata barocca

La chiesa fu costruita tra il 1612 e il 1620 per i Barnabiti. Era dedicata a Carlo Borromeo, le cui scene della sua vita si trovano nella chiesa. Fu vescovo di Milano nel 1565 e divenne una figura importante nella controriforma.

Storia e costruzione

Questa chiesa successe a una chiesa più piccola, San Biagio del XII secolo, che portava diversi nomi: dell’Anello, degli Arcari, al Monte della Farina.
Nel 1575, papa Gregorio XIII lo affidò ai Barnabiti e nel 1617 la chiesa fu demolita per ampliare un convento.
La nuova chiesa fu completata nel 1620, su un progetto di Rosato Rosati. Invece, la facciata barocca progettata da Giovanni Battista Soria fu completata intorno nel 1638. Fu consacrata nel 1722 da papa Clemente XII e dedicata a San Carlo Borromeo, benefattore dell’ordine Barnabita.

Visita

Al centro della facciata barocca (1638), un medaglione reca l’immagine di San Carlo Borromeo.

Nella cupola, la quarta più grande della città, affreschi raffiguranti le virtù cardinali e decorazioni in stucco sono opera del Domenichino (1627-30). Il suo tamburo è circondato da dodici finestre incorniciate da colonne. È considerata una delle cupole più belle di Roma.

Nel coro, l’affresco dell’Apoteosi di Carlo Borromeo è l’ultimo dipinto di Giovanni Lanfranco (1647).
Dietro l’altare maggiore, c’è anche un dipinto raffigurante San Carlo Borromeo durante la peste di Milano, realizzato da Pietro di Cortona.

Sulla parete d’ingresso ci sono affreschi che mostrano episodi della vita di Borromeo, Gregorio e Mattia Preti (1642).
La cappella di Santa Cecilia, del tardo barocco, e la pala d’altare furono progettate da Antonio Gherardi (1695-1700).
Citiamo altre opere, di Gherardi, un’Annunciazione di Lanfranco (1624), un martirio di San Biagio di Giacinto Gimignani, una pala d’altare raffigurante il martirio di Sant’Anna di Andrea Sacchi, la terza cappella fu creata da Paolo Maruscelli con gli affreschi di Giovanni-Francesco Romanelli, ecc

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