Chiesa Sant’Agnese in Agone

Facciata da Borromini

La Chiesa di Sant’Agnese in Agone fu allevata in onore della giovane martire, nel luogo in cui, secondo la tradizione, fu esposta nuda alla popolazione nel IV secolo d.C. Era la vittima di persecuzioni, aveva circa 13 anni e testimoniava della sua fede cristiana,

Dopo l’oratorio costruito nell’VIII secolo, la chiesa fu ricostruita sotto Innocenzo X nel 1652, dapprima da Girolamo e Rainaldi, poi da Francesco Borromini (1653-1657) che costruì in particolare la splendida facciata concava e la cupola. Ai due primi architetti, dobbiamo il piano in forma di croce greca e le nicchie dei pilastri della cupola.
Gli architetti che sono succeduti a Borromini non hanno rispettato alcune delle sue intenzioni progettuali e il risultato finale è un edificio che riflette una miscela di approcci diversi.

Visita

Cupola con la Gloria del Paradiso di Ciro Ferri

I campanili gemelli furono costruiti da Antonio del Grande e Giovanni Maria Baratta, secondo il progetto di Borromini.
La bella facciata concava è opera di Borromini.

L’interno, di Rainaldi, in croce greca, è notevole per lo splendore dell’oro e dei marmi. La cupola sostenuta da otto colonne fu decorata con affreschi di Ciro Ferri che rappresentano la Gloria del Paradiso.
Nel seminterrato della chiesa sono conservate le rovine del circo domiziano, tra cui mosaici del pavimento e affreschi medievali sulle pareti.

Vicino all’ingresso della chiesa, c’è un monumento dedicato a Innocenzo X. La sua tomba è a sinistra dell’altare maggiore. C’è anche una pala d’altare in marmo di Melchiorre Gaffar che illustra il martirio di Sant’Eustachio.

A sinistra della chiesa, il Palazzo Pamphilj, chiamato anche Palazzo Doria, era come la chiesa costruita nella metà del XVII secolo, prima da Rainaldi, poi da Borromini. L’interno presenta bellissime decorazioni architettoniche e affreschi. Oggi il palazzo ospita l’ambasciata brasiliana.

La fontana dei quattro fiumi di Bernini si trova di fronte alla chiesa. Un’usanza popolare dice che l’atteggiamento della statua rappresentando il Rio de la Plata, la mano alzato con il palmo aperto verso la chiesa, dandogli un’aria inorridita, sarebbe un “contro-tributo” di Bernini al suo rivale Borromini.

Cartina ed indirizzo

Informazioni

Galleria fotografica

Fasciata di Borromini

Affresco della cupola di Ciro Ferri
Al centro, l’altare maggiore con il rilievo della Santa Famiglia di Domenico Guidi
Statua di San Sebastiano di Campi
Altare di Sant’Agnese