Chiesa San Gregorio al Celio

Facciata di San Gregorio al Celio

Di origine medievale, la chiesa fu trasformata nel XVII e XVIII secolo.
È stata fondata nel 575 d.C. da San Gregorio Magno (Gregorio I). Nella cappella Salviati si trova un dipinto della Vergine che secondo la leggenda avrebbe parlato a San Greogorio.
Egli era originario da una antica famiglia romana nobile, la gens Anicia (da cui proveniva anche Papa Felice III). Quindi trasformò la sua casa in un monastero e dedicò la chiesa a Sant’Andrea Apostolo.

Nel alto Medioevo, una chiesa dedicata a San Gregorio Magno fu fondata intorno al 720 dal Papa Gregorio II.
Nel XVII secolo, l’esterno fu completamente ricostruito da Gian Battista Soria (scala, facciata e atrio), poi l’interno fu rinnovato nel XVIII secolo da Francesco Ferrari.

Descrizione e visita

L’elegante facciata del XVII secolo che si trova in cima alla scala non è la facciata “ufficiale” della chiesa, la quale si affaccia sul patio.
Il patio decorato con una dozzina di affreschi è circondato da portici e ospita alcune tombe interessanti come quella di Sir Edward Carne, dignitario della corte di Enrico VIII, inviato qui nel 1561 per risolvere la questione del divorzio del re dalla sua prima moglie Caterina d’Aragona.

Atrio

L’interno barocco è diviso in tre navate separate da sedici colonne antiche, decorate con pilastri e stucchi. Ci si sono mosaici interessanti e un pavimento cosmatesco.
Il soffitto è decorato con un Trionfo di San Gregorio (1727) di Placido Costanzi. L’altare maggiore conserva una Madonna con i Santi Andrea e Gregorio (1734) di Antonio Balestra. La Madonna dell’altare a sinistra è di Pompeo Batoni (1739).
Nella Cappella Salviati, progettata da Francesco da Volterra e terminata da Carlo Maderno nel 1600, comprende un antico affresco che, secondo la tradizione parlava a San Gregorio.

All’esterno della chiesa ci sono diversi oratori accessibili attraverso un piccolo giardino, che ospita opere d’arte, tra cui quello di Gregorio Magno che conserva il trono in marmo del Papa. Altri sono dedicati a Sant’Andrea (con opere di Domenichino, Guido Reni e Lanfranco), Santa Barbara (con affreschi di Viviani) e Santa Silvia (con affreschi di Guido Reni, una statua di Santa Silvia di Nicolas Cordier , ecc).
Ci vediamo anche vestigi di edifici della Roma imperiale e della cosiddetta Biblioteca di Agapito.

Galleria

Vedute antiche nel arte

Cartina ed indirizzo

Informazioni

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