Chiesa San Giacomo in Augusta

Cupola ellittica di San Giacomo in Augusta

La chiesa di San Giacomo in Augusta, chiamata anche San Giacomo degli Incurabili si trova in Via del Corso, sul Campo Marzo. Deve il suo nome alla vicinanza del Mausoleo di Augusto.
Succedette a una piccola cappella del XIV secolo collegata all’ospedale di recente costruzione, affidato ai Cappuccini nel 1529.
Fu l’architetto Francesco da Volterra che iniziò la sua costruzione nel 1590, completata da Carlo Maderno tra il 1598 e il 1602.
È notevole per il suo ruolo nell’evoluzione dell’architettura religiosa del XVII secolo.
Sotto la Repubblica Romana del 1849, la chiesa fu trasformata in una stalla e molti dei suoi mobili furono bruciati Piazza del Popolo. Fu restaurata nel 1863.

Visita e descrizione

All’esterno, due campanili incorniciano l’abside. La parte inferiore della facciata, di Francesco da Volterra, si apre al centro da un portale fiancheggiato da colonne corinzie. La parte superiore creata da Maderno ha un balcone centrale con una nicchia a conchiglia sormontata da un timpano spezzato.

Interno di San Giacomo in Augusta

L’interno è costruito su una base ellittica, sormontata da una cupola anch’essa ellittica.
I lati laterali sono forati con archi incorniciati da pilastri con capitelli corinzi, con tre cappelle, e una grande al centro di ciascun lato. Accolgono opere che vanno dal XV al XVIII secolo.
La volta della cupola è stata dipinta da Silverio Capparoni, rappresenta la gloria di San Giacomo. L’altare maggiore fu creato da Carlo Maderno con marmi del Mausoleo di Augusto. La pala di Francesco Grandi rappresenta la Santissima Trinità.

La Madonna Miracolosa sull’altare è di Pierre Le Gros.
La cappella centrale sulla destra, la Cappella dei Miracoli, ospita un’immagine sacra alla quale è attribuito il miracolo che è all’origine della chiesa di Santa Maria dei Miracoli, in Piazza del Popolo. Vi è anche un bassorilievo in marmo di Pierre Le Gros (1716) che rappresenta San Francesco da Paola.
I grandi dipinti delle pareti sono di Giuseppe Passeri.
L’altare nella prima cappella a destra ospita una Resurrezione dipinta da Niccolò Pomarancio.
Nella terza cappella si trovano il Battesimo di Cristo da Giovanni Battista di Domenico Passignano, l’Ultima Cena di Giovanni Battista Ricci (inizi del XVII secolo) e dipinti di Vespasiano Strada.
Tra le altre opere della chiesa, principalmente del XVII secolo, troviamo una Natività di Antiveduto Grammatica, una statua di San Giacomo di Ippolito Buzi de Vigu e altre di Francesco Zucchi, Niccolò Pomarancio, Giuseppe Passeri o Domenico Cresti.

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