Dedicata a Sant’Ignazio di Loyola, la seconda chiesa dei Gesuiti a Roma (dopo il Gesù) è di stile fortemente barocco. L’omonima piazza è un’opera teatrale rococò di Filippo Raguzzini (1728)
La chiesa fu costruita nel 1626 dal cardinale Ludovico Ludovisi, nipote di papa Gregorio XV, per celebrare la canonizzazione di Ignazio, fondatore dell’ordine dei gesuiti.
Progettata da Carlo Maderno, la sua costruzione fu eseguita da Orazio Grassi, un matematico gesuita.
Descrizione e visita
L’imponente facciata è ispirata a quella della Chiesa di Gesù, con due ordini di lesene e colonne corinzie, una grande finestra al centro che illumina la navata.
L’interno a croce latina, lungo 81 metri, presenta una navata fiancheggiata da tre cappelle comunicanti su ciascun lato. Sono decorate con molti marmi policromi e stucchi.
Andrea Pozzo, un fratello gesuita, dipinse uno splendido affresco (1685) in “trompe-l’oeil” sul soffitto quasi piatto della grande volta della navata, che rappresenta l’ingresso al Paradiso di Sant’Ignazio e un’allegoria del lavoro missionario dei gesuiti. Cristo e la Vergine Maria accolgono Ignazio, circondato dalle allegorie dei quattro continenti trasfigurate grazie alla loro conversione dovuta ai missionari gesuiti. È anche circondato da altri santi gesuiti.
L’affresco è largo 36 per 16 metri. È necessario posizionarsi nel cerchio di marmo più orientale per apprezzare al meglio le sue prospettive (è davvero un’anamorfosi, perfettamente visibile solo da una determinata direzione).
Anche da Andrea Pozzo, c’è il trompe-l’oeil molto riuscito di una falsa cupola, all’intersezione del transetto.
Il dipinto originale, completato nel 1685, fu distrutto da un incendio; ma fu fedelmente riprodotto nel 1823 da Francesco Manno.
Questo dipinto ha sostituito una cupola che le suore vicine non volevano per non ombreggiare il loro giardino. Altre fonti indicano piuttosto una mancanza di mezzi finanziari.
Andrea Pozzo era un grande specialista in dipinti che davano l’illusione di elementi architettonici.
Nell’abside, ha anche rappresentato scene della vita di Sant’Ignazio, tra cui la Difesa di Pamplona dove fu ferito, la sua visione in La Storta che decise la sua vocazione, l’accoglienza di Francesco Borgia e l’invio di Franceco Saverio nelle Indie.
Nella seconda cappella della parete ovest, Francesco Trevisani dipinse una rappresentazione della morte di Giuseppe (1713).
Le bellissime cappelle dei transetti furono create anche da Andrea Pozzo. Nell’altare del transetto destro, un dipinto in marmo raffigurante La gloria di San Luigi Gonzaga fu scolpito da Pierre Le Gros (1698).
A destra del presbiterio, nella cappella Ludovisi, si può ammirare la tomba di Papa Gregorio XV, della fine del XVII secolo, di Pierre le Gros, e quattro statue delle virtù di Camillo Rusconi.
Sulla sinistra c’è una gigantesca statua di Sant’Ignazio, scolpita da Camillo Rusconi (1728).
Cartina ed indirizzo
Indirizzo : Via del Caravita, 8a, 00186 Roma RM, ItalieIf you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Informazioni
Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola Via del Caravita, 8a, 00186 Roma |
Orari di apertura Aperta dalle ore 9 alle 23.30 (da confermare) |
Fonti e collegamenti |
Galleria
Affresco di Andrea Pozzo, l’ingresso al Paradiso di Sant’Ignazio
Cupola in “trompe l’oeil” del padre Andrea Pozzo
Altare del transetto sinistro, con l’Annunziata (1750), di Filippo Valle
Cappella Ludovisi, tomba di Gregorio XV
Cappella Sacripante, dedicata a San Giuseppe, tela del transito di San Giuseppe di Francesco Trevisani