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La chiesa in cima alla scalinata di marmo

Un gioiello sul Campidoglio di Roma

Situata sulla collina del Campidoglio, la chiesa di Santa Maria in Aracoeli è una delle più ricche e affascinanti di Roma. Fu ricostruita dai francescani nel XIV secolo e il suo interno, in stile basilicale, ospita opere che vanno dal XIII al XVIII secolo.
La chiesa conserva in particolare nella Cappella Bufalini gli affreschi straordinari sulla vita di San Bernardino, dipinti da Pinturicchio nel 1486.
In questo luogo sorgevano un tempo i templi dedicati a Giunone Moneta e a Virtus. Una leggenda racconta che proprio qui la Sibilla di Tibur avrebbe annunciato all’Imperatore Augusto la venuta di Cristo, con le parole « Haec est ara filii Dei », da cui il nome di Ara Coeli.

Una storia antica nel cuore del Campidoglio

Il primo santuario cristiano in questo luogo sarebbe stato costruito nel IV secolo sulle fondamenta dei templi romani. Tuttavia, si ha maggiore certezza della presenza di una chiesa bizantina nel VII secolo, trasformata in abbazia benedettina verso l’anno Mille.
Questa fu ricostruita in stile romanico nel XII secolo, con un ingresso principale che dava direttamente nel cuore del Campidoglio, diventato poi un ingresso laterale della chiesa attuale.
Nel 1250, papa Innocenzo IV affidò la chiesa ai francescani, che intrapresero una vasta ricostruzione in stile romano-gotico. Questo progetto, sebbene mai completamente concluso, modificò l’orientamento della chiesa e spostò l’ingresso principale verso ovest. La facciata in mattoni, incompleta, rimane un testimone di quest’epoca.

Bernardo Bellotto,Le Capitole et Santa-Maria in Aracoeli (environ 1742)

Bernardo Bellotto, Il Campidoglio e Santa-Maria in Aracoeli (circa 1742)

Nel Medioevo, la chiesa serviva come luogo di riunione per il consiglio comunale e le elezioni dei capi della città. Nel 1347, Cola di Rienzo, allora tribuno, vi teneva un parlamento con i romani, e i sostenitori guelfi si riunivano qui per assemblee politiche.

La Scalinata di marmo e l’esterno

La chiesa è accessibile tramite un’imponente scalinata di marmo del XIV secolo, composta da 124 gradini. Questa scalinata fu inaugurata nel 1348, durante la peste nera, da Cola di Rienzo. La statua che ne commemora la memoria si trova vicino alla sommità della scalinata [NOTA : Cola di Rienzo, figura controversa, fu giustiziato nel 1354 dopo un tentativo di restaurare la Repubblica Romana].

La facciata della chiesa, pur essendo incompleta, era originariamente ornata da mosaici e affreschi, di cui oggi resta solo quello del timpano sopra la porta antica. Una delle tre rosette della facciata è stata sostituita nel XVII secolo da una finestra con una vetrata nei colori di Urbano VIII. L’orologio, invece, è scomparso nel corso dei secoli.

Nonostante i rilevanti lavori di ristrutturazione effettuati alla fine del XIX secolo, che portarono alla costruzione del Vittoriano, la chiesa è scampata alla distruzione, sebbene alcune parti, come la vecchia sacrestia e la torre Paolo III, siano state demolite.

Opere artistiche principali della chiesa

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Affreschi sulla vita di San Bernardino, Pinturicchio

L’interno della chiesa, con le sue tre navate, risale principalmente ai secoli XIII e XIV, sebbene sia stato arricchito nel XVI secolo, con aggiunte di opere del XVIII secolo. Nella prima cappella a destra, Pinturicchio ha realizzato nel 1485 un ciclo di affreschi sulla vita di San Bernardino da Siena.

Le navate sono separate da 22 colonne antiche, tutte di origine diversa, probabilmente estratte dal Foro e dal Palatino. Un’iscrizione sulla terza colonna a sinistra, « a cubicolo Augustorum », suggerisce che provenga dalla stanza dell’imperatore nella sua villa imperiale sul Palatino. Contro la colonna successiva, l’altare della Vergine con il Bambino, chiamato Madonna del Rifugio, è un’opera della scuola di Viterbo del XV secolo.

Il pavimento in marmo cosmatesco

Il pavimento della chiesa, noto per la sua marqueteria cosmatesca, fu realizzato nel XIII secolo dalla celebre corporazione di marmisti, i Cosma. La loro tecnica consisteva nell’inserire pezzi di marmo colorato in motivi geometrici. Questo lavoro ebbe un grande successo a Roma. Numerose tombe furono integrate nel pavimento nel corso del tempo. I due magnifici pavimenti dietro le colonne della navata principale sono attribuiti a Lorenzo di Cosma e a suo figlio Jacopo.

Il soffitto e l’opera di Flaminio Boulanger

Il soffitto a cassettoni, decorato con motivi navali, è l’opera di Flaminio Boulanger. Commemora la vittoria di Marcantonio Colonna nella battaglia di Lepanto del 1571, dove i Veneziani trionfarono sui Turchi. Quest’opera fu commissionata sotto il pontificato di Gregorio XIII Boncompagni, il cui emblema familiare, il drago, è visibile sul soffitto.

La cappella Bufalini e gli affreschi di Pinturicchio

La cappella Bufalini (25), situata a destra, presenta un ciclo di affreschi dipinti da Pinturicchio nel 1485, che illustrano la vita di San Bernardino da Siena. Questa cappella fu commissionata dalla famiglia Bufalini per celebrare la pace con i Baglioni di Perugia. Conserva inoltre un magnifico pavimento cosmatesco.

La cappella del Santissimo Bambino

In un’altra cappella (11), si trova una copia di una statua in legno decorata con ex-voto che rappresenta il Bambino Gesù (Santissimo Bambino). Questa statua, rubata nel 1994, sarebbe stata scolpita nel legno di un ulivo del giardino di Getsemani a Gerusalemme.

Altri tesori della chiesa

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Interno

Il maestro altare (13) ospita un’icona bizantina della Madonna, risalente al X o XI secolo.

La chiesa conserva numerose altre opere d’arte straordinarie, come la Trasfigurazione di Girolamo Siciolante da Sermoneta (22) (1575). Sulla controfacciata, si distingue il monumento funebre del cardinale Ludovico d’Albret, opera di Andrea Bregno del 1465. All’ingresso, la tomba di Giovanni Crivelli, scolpita da Donatello nel 1433, è stata spostata dal pavimento. Nella cappella della navata destra, la tomba di Cecchino Bracci è stata progettata da Michelangelo.

Nel transetto, una Madonna e un monumento funebre (16) sono attribuiti a Arnolfo di Cambio. Il piccolo tempio rotondo (10) ospita le reliquie di Santa Elena, madre dell’imperatore Costantino. Nelle vicinanze, Giovanni di Cosma ha scolpito la tomba del cardinale d’Acquasparta, decorata con un dipinto della Vergine di Cavallini.

La chiesa conserva anche le sepolture del papa Onorio IV (secolo XIII), della regina Caterina di Bosnia (secolo XV), e di San Junipero, discepolo di Francesco d’Assisi.

Tra le altre opere notevoli, troviamo creazioni di Benozzo Gozzoli (cappella di Sant’Antonio (3)), di Giulio Romano (la Sacra Famiglia nella sagrestia), di Gherardi e di numerosi altri artisti di fama.

Galleria foto

Esterno

La facciata di Santa Maria in Aracoeli in mattoni nudi e la sua scalinata in marmo costruita nel 1348 per segnare la fine della peste.

Cappella Bufalini

Affreschi del Pinturicchio sulla vita di San Bernardino da Siena (XVI secolo), nella cappella Bufalini

Interno della basilica (XVI secolo)

Cartina ed indirizzo

Indirizzo : Scala dell'Arce Capitolina, 12, 00186 Roma RM, Italie
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Informazioni

Basilica di Santa Maria in Aracoeli
Scala dell’Arce Capitolina, 14

Orari usuali
Suscettibili di cambiare

  • Domeniche e giorni festivi: ore 10 – 13 / ore 16 – 20
    Da martedì a sabato: ore 10 – 13 / ore 16 – 18
    Agosto: ore 16 – 20

Sorge e collegamenti