La bellissima chiesa di Santa Maria in Trastevere è da più di mille anni il cuore del quartiere Trastevere.
Situato sulla piazza che porta il suo nome, l’edificio attuale, risalente al XII secolo, ha mantenuto il fascino del suo carattere romanico medievale, abbellito da splendidi mosaici.
Le sue fondamenta poggiano sulle rovine di un edificio cristiano del III secolo, che fu una delle più antiche chiese domestiche di Roma, conosciuta come Titulus Callisti.
Breve storia della basilica
Una leggenda riportata da Eusebio di Cesarea racconta che una fonte d’olio sarebbe sgorgata qui nel 38 a.C., annunciando agli ebrei del quartiere la venuta del messia. Un’altra storia indica che papa Calisto I (217-222) installò in una taverna una comunità cristiana, che prese il nome di Titulus Callisti.
Nel 340 d.C., papa Giulio I costruì un edificio più grande, allora chiamato Titulus Iulii, centro di una delle prime venticinque parrocchie di Roma. Fu la seconda chiesa consacrata alla Vergine, nel V secolo, la prima essendo la basilica di Santa Maria Maggiore.
Nei secoli VIII e IX fu ampliata con navate laterali, poi Gregorio IV rielaborò il coro, aggiunse il presbiterio, il ciborio e una cripta che ospitò le reliquie di Calisto I.
La chiesa fu ricostruita dal 1140 al 1143 da papa Innocenzo II, aggiungendo un transetto, i mosaici dell’abside e elementi architettonici (come i capitelli ionici su colonne della navata) che furono recuperati dalle Terme di Caracalla e dal tempio di Iside sul colle Gianicolo.
Visita, architettura e opere d’arte
Esterno: facciata, campanile e atrio
Il frontone della facciata porta un fregio mosaico del XIII secolo della Vergine che allatta, tra dieci donne che portano lampade, simbolo di verginità.
In cima al bellissimo campanile romanico del XII secolo, una nicchia ospita un mosaico della Vergine con il Bambino.
Il portico fu ricostruito all’inizio del XVIII secolo da Carlo Fontana durante il restauro della facciata. Sulle sue balaustre si ergono le statue dei papi Calisto I († 222), Cornelio († 253), Giulio I († 352) e del martire san Calepode († 232). L’interno del portico conserva affreschi cristiani e frammenti di sarcofagi del III secolo d.C.
Sotto l’Atrio sono conservati numerosi marmi ed epigrafi cristiani e pagani, provenienti dalle catacombe e dalla basilica paleocristiana, come semplici preghiere, simboli incisi dai primi cristiani, o veri e propri poemi come l’ex-voto di Crescenzio.
Vi sono anche mosaici di varie epoche, sarcofagi del IV secolo, del XII secolo, ecc.
Navata, mosaici e abside: antico e bizantino
L’interno romanico che ha mantenuto il piano della basilica originale è formato da tre navate separate da due file di 11 colonne ioniche e corinzie. I loro capitelli antichi provengono dalle Terme di Caracalla. Il pavimento cosmatesco, restaurato da Vespignani nel XIX secolo, è stato installato dai Cosmati nei secoli XII-XIII.
Il Domenichino ha realizzato il bellissimo soffitto a cassettoni in legno verso il 1617, con al centro un’Assunzione della Vergine.
I mosaici del coro, dallo stile bizantino, sono considerati il capolavoro della chiesa. Illustrano scene dell’Evangelio.
Al centro dell’abside, Cristo e la Vergine sono seduti su un trono, incorniciati a sinistra dai santi Calisto, Lorenzo e da Innocenzo II che tiene una maquette della chiesa. A destra, sono rappresentati san Pietro, Papa Cornelio, Papa Giulio I e san Calepode. Maria è abbracciata da Gesù (come segno del suo amore e della sua protezione, ruolo affidato alla sua chiesa). Sopra, la mano di Dio benedice e incorona il Figlio (come vincitore della morte e del peccato).
Sotto, due file di agnelli escono da Betlemme e da Gerusalemme per raggiungere Cristo.
I mosaici della registrazione inferiore furono realizzati da Pietro Cavallini nel 1291. Raccontano con uno stile molto raffinato scene della vita della Vergine. Il loro stile differisce dai mosaici precedenti introducendo effetti di prospettiva, una novità all’epoca. Sono rappresentati attorno ai santi Pietro, Paolo, Paolo e Filippo e sono disposti con grande equilibrio spaziale, pur mantenendo uno stile trecentesco di arte romanica.
Cappelle e reliquie
La prima cappella del viale di sinistra è la Cappella di San Girolamo (Cappella San Girolamo), appartenente alla famiglia Avila, con stucchi barocchi di Antonio Gherardi del 1680, che le conferì una pianta originale influenzata dallo stile di Borromini. Una prospettiva elaborata è stata scolpita sopra l’altare, che è illuminato da una finestra interna.
Nella sua cupola, la lanterna è circondata da quattro angeli volanti che sorreggono un piccolo tempio rotondo con la colomba dello Spirito Santo. Il dipinto, anch’esso di Gherardi, rappresenta San Girolamo e ai suoi piedi la tomba di Pietro e Giacomo Avila.
Tra la terza e la quarta cappella, la tomba di Innocenzo II è un’opera dell’architetto Vespignani, che restaurò la chiesa tra il 1866 e il 1877.
Nella Cappella Altemps, gli affreschi furono realizzati nel 1589 da Pasquale Cati. L’altare conserva la preziosa icona della Madonna della Clemenza (Madonna della Clemenza), datata tra il VI e l’VIII secolo. Si tratterebbe della più antica raffigurazione su legno della Vergine.
La basilica ospita anche le reliquie del Papa Giulio I, insieme ai resti dei Papi Calisto I e Innocenzo II.
Cartina ed indirizzo
Indirizzo : Piazza di Santa Maria in Trastevere, 00153 Roma RM, ItalieIf you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Informazioni
Basilica di Santa Maria in Trastevere Piazza di Santa Maria in Trastevere, 00153 Roma |
Orari Aperta da lunedì a giovedi : 7.30 – 21 / Venerdì : 9 – 21 / Sabato e domenica: 7.30 – 20 In agosto, apertura : 8.00 – 12.00 / 16.00 – 21.00 |
Fonti e collegamenti per saperne di più |
Galleria fotografie
Esterno e piazza
- Piazza Santa Maria in Trastevere
- Piazza Santa Maria in Trastevere
- Campanile del XIIe
- Campanile del XIIe
- Frontone con mosaico del XIII e statue del XVII
- Fregio mosaico del XIII secolo
Interno
- Navata e colonne
- Navata e colonne
- Sol cosmatesco
- Abside e baldacchino
- Soffitto a cassettoni
- Abside e baldacchino
- Mosaico dell’abside
- Mosaico dell’abside (XIII)
Cappelle e opere
- Cappella di San Girolamo
- Cappella di San Girolamo (XVII)
- Cappella di San Girolamo (XVII)
- Cappella Altemps
- Madonna della Clemenza
- Monumenti a Filippo d’Alençon e Pietro Stefaneschi
Sulla piazza di Santa Maria in Trastevere
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