Basilica di San Sebastiano fuori le Mura

Statua di San Sebastiano, disegnata da Bernini, realizzata da Giorgetti

Al terzo miglio dalla Via Appia Antica, questa basilica è dedicata a San Sebastiano, un famoso santo del III secolo d.C. proveniente da Narbona in Gallia.

Storia

Secondo la tradizione cristiana, i corpi di Pietro e di Paolo furono temporaneamente conservati in questo luogo durante le persecuzioni.
Nelle fonti antiche, il luogo era descritto come “ad catacumbas”, forse dal greco che significa “pozzi” e da cui deriverebbe il termine catacombe.
La chiesa si trova in realtà all’ingresso del più grande dei cimiteri paleocristiani di Roma.

Fu costruita all’inizio del IV secolo, con una navata pavimentata di tombe. Nel IX secolo il corpo di San Sebastiano fu spostato alla basilica di San Pietro a causa della paura delle incursioni saracene. Ritornò qui nel 1218 sotto Papa Onorio III Savelli.

Soffitto in legno del XVII secolo

Descrizione e opere

L’aspetto attuale dell’edificio risale agli inizi del XVII secolo, con opere di Flaminio Ponzio, su iniziativa del cardinale Scipione Borghese.
Giovanni Vesanzio è l’architetto della facciata (1613). Ciò è caratterizzata dalle doppie colonne ioniche del portico che sostengono i tre archi.

Cappella

L’interno con la sua unica navata si distingue per il soffitto in legno, anche di Vesanzio. Lo stemma (del cardinale Borghese e Gregorio XVI Cappellari) fu aggiunto ad esso nel XIX secolo durante il restauro della chiesa.
La cappella di San Sebastiano, creata da Ciro Ferri nel 1672, conserva sotto l’altare una statua del santo, capolavoro di Antonio Giorgetti, disegnata da Bernini.
La cappella Albani (o Santo Sacramento) risale all’inizio del XVIII secolo.
La cappella delle reliquie conserva impronte attribuite a Cristo, una delle frecce ricevute da San Sebastiano e la colonna del suo martirio.

Un antica scala scende nelle vaste catacombe di San Sebastiano.

Da vedere anche

• Catacombe di San Sebastiano

Ville romane sotto la basilica

Questi due edifici romani furono scoperti nel 1915 sotto la chiesa. Sono rispettivamente designate come Villa Grande (II secolo d.C.) e Villa Piccola (IV secolo d.C.) e conservano affreschi eccezionali.
Nella più grande, le cinque sale conservano il loro pavimento a mosaico e affreschi eccezionalmente ben conservati, tra cui un paesaggio marittimo del II secolo d.C. mentre la Villa Piccola conserva eleganti dipinti decorativi con motivi raffinati.

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