le sette colline di Roma

Le sette colline di Roma

L’Aventino è una delle sette colline leggendarie di Roma. Il suo nome attuale è oggetto di diverse ipotesi. Una di esse racconta che Aventino, re di Alba Longa, sarebbe stato colpito dalla fulmine sulla collina dove sarebbe stato sepolto.
Un’ipotesi più accademica collega il suo nome a Aventinus, figlio di Ercole e della sacerdotessa Rhea.
In passato, era conosciuta come “Mons Murcius” a causa dei mirti che vi cresceva.

L’Aventino antico: mercanti e santuari

Nell’Antichità, la collina era principalmente un quartiere commerciale frequentato da viaggiatori. Sebbene fosse inclusa nell’area delle mura serviane, che risalgono ai secoli VI-IV a.C., si trovava al di fuori del pomerio, il limite sacro di Roma. Solo molto tardi, ai tempi dell’imperatore Claudio (41-54 d.C.), la collina venne finalmente inclusa nel pomerio.

Si attribuisce a Servio Tullio, re di Roma nel VI secolo a.C., la costruzione di un tempio dedicato a Diana. La mappa in marmo della Forma Urbis (inizio III secolo d.C.) situa questo tempio verso il centro della collina. Si ispirava al famoso Tempio di Artemide a Efeso.
La collina è anche associata ad altri riti religiosi e culti, tra cui quelli di Cerere e Liber, dei quali sono stati ritrovati i resti dei templi. Il Tempio di Cerere (verso il 493 a.C.) sarebbe stato eretto dopo una promessa fatta dal console Aulo Postumio Albino durante la guerra contro i Volsci. Era associato ai riti agricoli e alla fertilità. Il Tempio di Liber o di Bacco, dio del vino e della libertà, risale circa al 496 a.C., anche come luogo di feste pubbliche e celebrazioni.

La collina dei plebei

All’inizio del V secolo a.C., i plebei si riunivano sulla collina per unirsi nella loro lotta politica contro i patrizi e anche come luogo di rifugio. Questa lotta ottenne una vittoria dopo la caduta dei decemviri, nel 449 a.C., quando i plebei riconquistarono diritti e, con la legge Lex Icilia, ottennero la proprietà delle terre pubbliche della collina.
Vi costruirono le loro abitazioni e, nel tempo, furono eretti diversi templi, tra cui quelli dedicati a Giunone Regina e a Minerva.

Sotto l’Impero, i plebei si spostarono verso sud, vicino al porto e dall’altra parte del Tevere. Gli aristocratici si stabilirono progressivamente sull’Aventino, tra cui i Vitelli, Traiano e Adriano, che si insediarono e vi vissero. Tuttavia, durante il sacco di Roma ad opera di Alarico nel 410 d.C., il quartiere fu completamente distrutto.

La collina nel Medioevo

affresco di Santa Sabina

Affresco riscoperto nel vestibolo di Santa Sabina. Probabilmente del VI secolo

L’Aventino, dopo la sua devastazione all’inizio del Medioevo, fu riorganizzato con la costruzione di edifici monastici e l’insediamento di nuove famiglie nobili. Questi trovarono un rifugio grazie alla protezione naturale della collina.
Il suo carattere religioso divenne predominante. Si contarono tra le altre la costruzione delle chiese di Santa Sabina, dei Santi Bonifacio e Alessio, e di Santa Prisca. Sull’ “Piccolo Aventino” si trovano anche le chiese di San Saba e di Santa Balbina.

Nel 939, un monastero benedettino fu installato sulla collina, con un impatto significativo sulla vita dell’Aventino. L’abbazia divenne un centro importante di produzione intellettuale e conservazione delle conoscenze antiche.
Verso la fine del XII secolo, i Templari divennero i proprietari della collina. Questi monaci guerrieri, incaricati di garantire il percorso dei pellegrini verso la Terra Santa, vi combatterono contro i musulmani. Dopo la dissoluzione dell’Ordine dei Templari, furono i Cavalieri di Rodi a insediarsi, ordine poi rinominato Cavalieri di Malta. La chiesa di Santa Sabina fu affidata a San Domenico, che vi istituì un convento ancora occupato dai domenicani.

Fin dal Medioevo, la collina fu anche sfruttata per la sua posizione strategica, permettendo di controllare il passaggio del Ponte Santa Maria (l’attuale Ponte Rotto) e gli ingressi meridionali di Roma, come la via verso il porto di Ostia. Si sa che a nord del monastero, la famiglia Crescenzi probabilmente costruì una fortezza verso il X secolo. Nel XIII secolo, la famiglia Savelli sostituì questa fortezza con un castello, le cui mura sono ancora visibili oggi nell’attuale Giardino degli aranci.

Il Rinascimento segnò una svolta nella storia dell’Aventino, quando furono costruite diverse ville aristocratiche sulla collina, sostituendo il suo carattere militare con uno residenziale.

Piranesi e i Templari

Una leggenda associata ai Templari racconta che nel XIII secolo, l’intera collina sarebbe stata per loro una grande nave sacra destinata a navigare verso la Terra Santa. Nel XVIII secolo, Piranesi rimodellò ampiamente la collina intorno a Piazza dei Cavalieri di Malta, integrando nelle sue opere simboli, riferimenti e codici che solo gli iniziati potevano comprendere.

A proposito dell’Aventino

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