La Chiesa si chiama “in Lauro” perché in passato molti allori crescevano attorno.
Fondata nel VII secolo, fu ricostruita a metà del XV secolo, con un convento annesso. Ma un incendio la distrusse nel 1591. Una nuova ricostruzione fu iniziata nel 1594 da Mascherino, un architetto bolognese, che progettò l’interno.
Nel 1669 fu acquisita dal Pio Sodalizio dei Piceni (ancora oggi proprietario), originario delle Marche. Così divenne la “chiesa nazionale” dei marchigiani di Roma.
I lavori furono completati da Ludovico Rusconi Sassi, con la cupola, il campanile e la sacrestia che conserva opere di Nicola Salvi.
Oggi il complesso monastico, il cui chiostro ospita regolarmente eventi culturali.
Descrizione
La facciata purista (1862) è decorata con un grande bassorilievo di Rinaldo Rainaldi, che rappresenta il Trasporto della Santa Casa da Nazaret (trasportata a Loreto dagli angeli).
L’interno spazioso e luminoso del XVI secolo è considerato il capolavoro di Mascherino.
Maestose doppie colonne corinzie sostengono la volta a botte.
La chiesa ospita in particolare La nascita di Gesù di Pietro da Cortona.
L’altare maggiore e la cupola del XVIII secolo sono opera di Ludovico Rusconi Sassi.
Le cappelle conservano opere di Antoniazzo Romano, Camillo Rusconi, François Duquesnoy.
La chiesa contiene anche le tombe di cardinali scolpite da Carlo Monaldi.
Il refettorio è decorato con un ciclo di affreschi manieristi di Francesco Salviati (1550) e ospita la tomba di papa Eugenio IV, realizzata da Isaia di Pisa nel XV secolo, nonché il monumento funebre di Maddalena Orsini.
Il vicino convento di San Giorgio ha un bellissimo chiostro rinascimentale.
Fontana del leone
Fuori dal convento, la fontana del leone è esposta sulla piazza di San Salvatore a Lauro. Si trovava fino alla fine del XIX secolo in via di Panico, spostata dopo la ricostruzione del quartiere.
Risalente al XVI secolo, è una semplice nicchia in una roccia incorniciata da pilastri, con al centro una testa di leone in marmo bianco, che è peraltro molto danneggiata.
La bellissima lapide in marmo ha un’iscrizione in latino del 1579 che può essere tradotta come segue:
” Come in Campo Marzio un lupo più mite dell’agnello versa dalle fauci le Vergini Acque per il popolo, così anche qui un mite leone più mite di un capretto versa dalla sua bocca la limpida acqua cui presiede la Vergine. Nessuna meraviglia: il pio drago che impera sul mondo intero ha reso col suo esempio ambedue mansueti “
C’è un riferimento all’Acqua Vergine, l’acquedotto restaurato all’epoca, mentre il “pio drago” si riferisce allo stemma di Papa Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585).
Cartina ed indirizzo
Indirizzo : Piazza di S. Salvatore in Lauro, 00186 Roma RM, ItalieIf you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Informazioni
Santuario San Salvatore in Lauro Piazza di S. Salvatore in Lauro 15, 00186 Roma |
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