Nella provincia di Viterbo, Sutri si trova circa 50 km a nord dalla tangenziale di Roma.
Si trova su un’imponente roccia di tufo che domina la Via Cassia.
Di origini antichissime, le vestigia più notevoli del suo passato sono l’anfiteatro romano scolpito nella roccia, la necropoli etrusca formata da dozzine di tombe scavate nel tufo, le mura etrusche integrate nel recinto medievale, un mitreo che fu trasformato in una chiesa (dedicata alla Madonna del Parto) e la cattedrale romanica.
Dal 2018, il Museo del Palazzo Doebbing con un’area archeologica è stato aperto al pubblico nel palazzo dei vescovi.
Storia di Sutri
Il suo territorio è stato probabilmente occupato dall’età del bronzo. Una leggenda dice che i suoi fondatori sono un antico popolo di navigatori dall’oriente, i Pelasgi. Altri attribuiscono la sua fondazione a Saturno, che appare inoltre sullo stemma ufficiale della città, a cavallo e con in mano tre spighe di grano.
Ha conosciuto un importante sviluppo sotto gli Etruschi, come centro agricolo e commerciale. Fu definitivamente conquistata dai romani dopo la caduta di Veii, nel 383 a.C. Successivamente fu investita regolarmente durante il passaggio dei “barbari” che si recavano a Roma dalla Via Cassia.
Tra il quinto e l’ottavo secolo, Sutri fu coinvolto nelle battaglie tra Longobardi e Bizantini, fino a quando nel 728 il re longobardo Liutprando offrì la città e le terre attorno a Papa Gregorio II. Questo dono è considerato come l’inizio dell’era del dominio territoriale della Chiesa.
Nel IX secolo, la leggenda narra che la sorella di Carlo Magno, Berta, esiliata per aver dormito con un uomo di modesta origine, si fermò a Sutri andando verso Roma. Lì avrebbe partorito Orlando, nell’omonima grotta, lo stesso che fu nominato campione di Francia dall’imperatore in virtù dei suoi atti cavallereschi.
A Sutri nel 1046 un consiglio convocato dall’imperatore Enrico III pose fine allo scisma tra tre pretendenti al papato e Clemente II fu eletto.
In epoca feudale, Guelfi e Ghibellini combatterono lì, fino al punto culminante in cui un incendio provocato dal capitano milanese Nicolò Fortebraccio distrusse la città nel 1433. Da allora in poi, il declino demografico ed economico, in parte a causa dello sviluppo della rotta commerciale lungo Via Cimina a favore di Ronciglione. Sutri fu ridotta a un ruolo secondario.
Sutri è stata un’importante sede episcopale almeno dal V secolo, e secondo la leggenda San Pietro avrebbe mandato lì San Romolo come vescovo. Tra il 1243 e il 1244 la città fu brevemente sede del papato, quando papa Innocenzo IV si ci stabilì per sfuggire l’imperatore Federico II che aveva scomunicato. Nel 1435 il vescovato fu unificato con quello di Nepi. Nel 1556, il vescovato fu quello del futuro papa Pio V a cui molte opere gli sono dedicate nella cattedrale.
Cartina ed indirizzo
Indirizzo : Sutri, 01015 ViterbeIf you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Informazioni
Collegamenti
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Museo del Palazzo Doebbing Orari e prezzi (vedi aggiornamenti e aperture/chiusure eccezionali sul sito ufficiale)
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Visita e galleria
Anfiteatro antico
Anfiteatro romano, interamente scolpito nella roccia
Centro storico di Sutri
Piazza centrale, giorno del carnevale