Basilica di San Giovanni a Porta Latina

San Giovanni a Porta Latina

San Giovanni a Porta Latina è una chiesa romanica medievale, con origini che risalgono alla fine del IV – inizio del V secolo. Si trova vicino a Porta Latina, che si apre nelle mura Aureliane.

Storia e costruzione

La chiesa è dedicata a San Giovanni Evangelista, che sarebbe stato martirizzato qui vicino, evento ricordato nel oratorio poco lontano.
È Gelasio I che ne avrebbe ordinato la costruzione (492-496), come indicato dai inscrizioni di Teodorico il Grande (che regnò a Roma dal 493 al 526) sulle piastrelle più antiche.
Sembra sia stata ricostruita nel 720, poi restaurata nel 1191 da Celestino III con la ricostruzione di un nuovo campanile a sei piani e la pittura di un nuovo ciclo di affreschi raffiguranti 46 scene bibliche (XII secolo). Questi, recentemente restaurati, sono tra i più importanti affreschi del Medioevo a Roma. Nel XVI secolo, un nuovo affresco fu dipinto nell’abside.
Nel 1657 la ristrutturazione fu affidata a Borromini, che trafisse la navata con sei finestre.

Nel 1940 la chiesa fu affidata ai padri Rosminiani (Istituto della Carità), il cui collegio missionario è adiacente.

Secondo la leggenda, il portico medievale e la navata della basilica sono sostenute da colonne di un tempio di Diana, parzialmente spogliato per il Laterano alla fine del XVIII secolo.

Recenti restauri hanno ripristinato l’aspetto medievale della chiesa.

Visita e descrizione

La chiesa è preceduta da un pittoresco cimitero, ombreggiata da un grande cedro e con un pozzo medievale tra due colonne. Questo pozzo dell’VIII secolo d.C. porta probabilmente iscrizioni di epoche ulteriori.
Il portico esterno segna il livello originale dell’edificio. I suoi cinque archi sono separati da antiche colonne di marmo e granito, con capitelli ionici.

In altezza, tre finestre si aprono e si eleva lo splendido campanile romanico del XII secolo con i suoi sei piani e le aperture in triforio (con tre archi). Sotto il portico e all’interno del campanile si trovano lapidi, frammenti romani, lastre paleocristiane e resti di affreschi medievali.

All’interno della chiesa, le tre navate sono divise da cinque coppie di colonne di marmo tutte diverse l’una dall’altra, i cui capitelli sono ionici. Gli affreschi del XII secolo illustrano quarantasei scene dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Tra il XVI e il XVII secolo, un nuovo affresco fu dipinto nell’abside dal Cavalier d’Arpino. Le finestre in onice diffondano una luce gialla.

Vedi anche nelle immediate vicinanze: Oratorio di San Giovanni in Oleo.

Galleria

Esterno, portico e pozzo del VII secolo

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