Il Monte Testaccio è una collina artificiale che sorge a 30 metri sopra il terreno circostante, con un perimetro di circa un chilometro.
Di forma quasi triangolare, si trova nell’angolo tra le mura aureliane e il Tevere.
Il suo nome da Mons Testaceus, deriva dai detriti che ne hanno permesso la formazione. Le anfore che venivano usate per trasportare i liquidi venivano infatti trasportate qui, quindi spezzate. Nel tempo si sono accumulate in strati, diventando infine questa collina.
Per capire, serve guardare la storia della zona. Si trova nella pianura dell’Emporium, vicino al porto fluviale creato nel II secolo a.C., dopo che il Forum Boario divenne insufficiente a causa della crescita della popolazione.
L’Emporium era una banchina lunga 500 m, organizzata in file con rampe per scendere al fiume e scaricare le merci. Lì vicino, fu costruito nel 193 a.C. il Portico Emilia, una struttura molto grande destinata allo stoccaggio di merci che arrivavano a Roma lungo il fiume.
L’aspetto commerciale, legato all’arrivo di merci provenienti dalla Spagna e dall’Africa e risalite il fiume fino a Roma, può quindi spiegare la presenza di un tale accumulo di frammenti di anfore. Sembra anche che sia stato più utile distruggere le anfore anziché pulirle per il riutilizzo.
Tutti i frammenti provengono da un unico tipo di anfora in terracotta dalla Spagna. Troviamo sulle maniglie il marchio. A volte viene dipinto il nome dell’esportatore, con controlli di partenza e di arrivo.
Per la maggior parte, queste anfore sono datate tra il 140 d.C. e la metà del III secolo d.C. Su quasi tutti i frammenti si possono osservare tracce di calce che servivano a fermare la decomposizione dell’olio rimasto sulle pareti.
Degli studi indicano che si trattava esclusivamente di anfore di olio d’oliva della Betica in Spagna e di Africa.
Nel Medioevo il Monte fu teatro di numerosi gare, tornei e battaglie che si svolsero ai piedi della collina. Prese anche il nome di Monte del Palio.
Fu celebrato un Carnevale sul Testaccio, dal 1140, l’ultima domenica prima della Quaresima. Cavalieri e fanteria della milizia romana tenevano un banchetto e celebravano una cerimonia simbolica per ricordare le mortificazioni della carne e la purificazione. Con la presenza del Papa, veniva sacrificato un orso, simbolo della tentazione diabolica, tori, simbolo dell’inganno dei piaceri e un gallo, simbolo della lussuria.
Intorno al 1470 questa celebrazione fu trasferita da Paolo II vicino alla sua residenza del Palazzo Venezia.
Nel diciannovesimo secolo, il Monte fu teatro delle “Ottobrate Romane”, feste rumorose e lussuose.
Dai tempi moderni, conoscendo le proprietà della terracotta per mantenere la freschezza, profonde grotte furono scavate sotto il monte per conservare il vino.
Al giorno d’oggi, alcuni ristoranti, e in particolare discoteche e locali notturni, circondano il Monte Testaccio.
Cartina ed indirizzo
Indirizzo : Via Nicola Zabaglia, 24, 00153 Roma RM, ItalieIf you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.