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Dalla terrazza del Pincio, Piazzale Napoleone I

Il Pincio è un colle di Roma, situato a nord del Quirinale, che domina il Campo Marzio. Diverse ville e giardini occupano il colle, tra cui il grande Parco di Villa Borghese.
Oggi il termine si riferisce in particolare al piccolo parco elegante, la Passeggiata del Pincio, di otto ettari, che sovrasta Piazza del Popolo, da cui si gode una splendida vista dalla terrazza di Piazzale Napoleone I, fino alla cupola di San Pietro e al quartiere Prati.

Storia del Pincio

In epoca antica, la collina era chiamata Hortulorum Collis, la collina dei giardini. Il nome attuale deriva dalla famiglia dei Pincii, che vi possedevano una villa nel IV secolo. Le fondamenta della loro residenza, nota come Muro Torto, sono ancora visibili oggi.
Si trovava al di fuori delle mura della città antica, ma fu integrata nelle mura aureliane nel III secolo.
Sotto la Repubblica Romana, importanti famiglie vi stabilirono ville e giardini, tra cui forse quelli di Scipione e Pompeo. Più sicuramente, vi si trovavano i possedimenti di Lucullo (i Luculus Horti, dove Lucullo fu ucciso da Messalina), nonché i giardini di Sallustio.

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Fontana del Mosè

La collina del Pincio fu fortemente urbanizzata a partire dall’epoca di Augusto: Agrippa vi costruì una villa e la sua tomba, mentre sua sorella Polla eresse il Portico Vipsanio. Nei pressi di Piazza Santi Apostoli si trovava la caserma della prima coorte e il mercato del maiale, detto Suarium Forum.
Ai piedi della collina, si trovava la tomba dei Domizi, contenente le ceneri di Nerone.
A partire dal II secolo d.C., grandi case occuparono i bordi della Via Lata, con edifici in mattoni a più piani (insulae) e portici ornamentali.
Dal 273, l’imperatore Aureliano intraprese la costruzione del grande Tempio del Sole, situato tra Via del Corso e Piazza San Silvestro.

In tempi più recenti, Gian Lorenzo Bernini scolpì la Porta del Popolo, l’ingresso nord della città attraverso il quale arrivavano pellegrini, mercanti, imperatori e artisti.
Dal 1816 al 1824, sotto il regno di Napoleone I, Giuseppe Valadier progettò il giardino della collina e l’attuale piazza. Questo giardino, noto oggi come “Pincio”, fa anche parte del Parco di Villa Borghese all’interno delle mura aureliane. Fu il primo parco pubblico di Roma.
Molti busti decorano i suoi viali.

Visita al parco del Pincio

In passato occupato da giardini e vigneti, il Pincio cambiò profondamente aspetto nel 1811, sotto l’impulso di Giuseppe Valadier, per diventare un luogo di passeggio molto apprezzato. Valadier creò viali bordati di pini, palme e querce, trasformandolo in uno spazio alla moda per le passeggiate.

Il Viale Gabriele D’Annunzio, che parte da Piazza del Popolo, sale verso la collina. In una delle sue curve si trova una fontana interessante ricavata da una vasca termale antica in granito rosso. Dopo essere stata spostata più volte, fu installata per un periodo in Piazza San Marco.
Più in alto, si raggiunge il Piazzale Napoleone I, in omaggio all’imperatore che ispirò la sistemazione del Pincio. Da questa terrazza, la vista si estende su Piazza del Popolo e una gran parte della città.
Questa terrazza è sostenuta dalla monumentale Fontana dell’Acqua Vergine (Mostra dell’Acqua Vergine), con i suoi due livelli, le nicchie al piano inferiore e la loggia al piano superiore, dove le colonne corinzie incorniciano i tre archi.

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Obelisco Pinciano o di Antinoo

Il parco ospita l’Obelisco Pinciano, noto anche come Obelisco di Antinoo, eretto dall’imperatore Adriano in memoria del suo amico, annegato nel Nilo nel 130 d.C. Alto 9,25 metri, fu spostato nel 1822 da un giardino del Vaticano.
In origine ornava la tomba di Antinoo, probabilmente situata sul Palatino, ma fu ritrovato nel XVI secolo nel Circo di Varo (vicino alla chiesa di Santa Croce in Gerusalemme), dove era stato collocato dall’imperatore Eliogabalo.

In Via dell’Orologio, un idrocronometro al centro di una fontana rappresenta un orologio unico e curioso, presentato all’Esposizione Universale di Parigi nel 1867. Creato dall’orologiaio e frate domenicano Giovanni Embriaco, il suo meccanismo è alimentato dal movimento dell’acqua.

Un’altra bella fontana è la Fontana del Mosè in marmo, con la statua di una donna sopra un cesto contenente il piccolo Mosè al centro di una vasca circolare.

Nelle vicinanze si trova il palazzo neoclassico della Casina Valadier, progettato da Valadier tra il 1813 e il 1817, che si dice sia una copia della prua dell’HMS Victory, la nave comandata dall’ammiraglio Nelson nella battaglia di Trafalgar, in memoria della sconfitta della flotta francese nel Mediterraneo. Sotto l’edificio si trova una cisterna romana. Dopo la Prima Guerra Mondiale, divenne un casinò molto frequentato.

Il parco è decorato da numerosi busti di personaggi famosi lungo i viali, spesso restaurati a seguito di atti di vandalismo. Alcune statue sono state persino rinominate sotto la pressione del Vaticano, come nel caso di quella di Savonarola, diventata Guido Aretino.

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Indirizzo : Viale Gabriele D'Annunzio, 00187 Roma RM, Italie
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Informazioni

Passeggiata del Pincio
Salita del Pincio – Viale Gabriele D’Annunzio – Viale di Villa Medici – Viale delle Magnolie

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