Fontane di Piazza San Pietro

Fontana Clementina

Le fontane gemelle della Piazza San Pietro sono situate a nord e a sud della piazza, con l’obelisco tra i due. Alta 8 metri, la più antica a nord è chiamata Gregoriana, l’altra è detta Clementina.

Fu il restauro dell’antico acquedotto dell’Aqua Trajana, ribattezzato Aqua Paola, all’inizio del XVII secolo da papa Paolo V, che alimentò la zona con acqua, prima mal fornita, come tutta la riva destra del Tevere. L’acquedotto termina alla Fontana dell’Acqua Paola sulla collina del Gianicolo. Le derivazioni permettono in particolare di fornire il Vaticano e i suoi giardini in acqua.

Esisteva una vecchia fontana nel XV secolo, su tre piani con base circolare e due vasche in altezza.
Dopo aver costruito la nuova facciata della Basilica di San Pietro, Carlo Maderno ha anche rifatto un po’ la piazza verso il 1614. Ricostruì la fontana esistente. Il bacino superiore è rovesciato, bordato da piccoli rilievi che dividono il flusso dell’acqua in goccioline, scorrono poi con un effetto di velatura caratteristico, nel bacino inferiore che è l’unico pezzo di granito proveniente dalla fontana originale. Questo insieme è stato montato su una base ottagonale, incisa con lo stemma papale e delfini, e il tutto è stato posto in un serbatoio molto più grande, leggermente ovale.

Dal 1657, Il Bernini cominciò a ricostruire la piazza. Nel 1667, spostò la fontana nella sua posizione attuale, allineata con l’obelisco, nell’asse ovale della piazza, lato nord.
Per rispettare la simmetria dell’insieme, una fontana identica doveva essere posizionata sullo stesso asse, lato sud dell’obelisco. Questa è simile alla prima, ad eccezione dello stemma papale (di papa Clemente X invece di Paolo V) e degli elementi decorativi. Fu inaugurata il 28 giugno 1677 e battezzata Clementina. La sua realizzazione, in travertino, è attribuita a Carlo Fontana.

Fontana nel fine 800

Questa seconda fontana incontrò problemi di mancanza di pressione d’acqua. Con l’aumento della quantità d’acqua assegnata da Flavio Orsini, il proprietario del lago di Bracciano, a papa Clemente X, questo problema si risolse. La pressione era così alta che i getti raggiungevano quasi 8 metri. Questo consumo d’acqua fu ridotto verso la metà del XX secolo, quando il sistema idraulico fu rinnovato con l’installazione di un sistema di riciclo.

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