Basilica di Santa Prassede

Soffitto della cappella San Zenone

La Basilica di Santa Prassede fu costruita nell’822 da Papa Pasquale I.
Si trova nel Rione Monti, vicino alla Basilica di Santa Maria Maggiore.
È dedicata a Prassede, sorella di Pudenziana e figlia di un senatore romano che sarebbe il primo cristiano convertito da San Paolo. In questo luogo sarebbe esistito un oratorio dal 150 d.C., poi una chiesa verso la fine del V secolo.

Visita e descrizione

L’architettura esterna della chiesa non può più essere vista, a causa di numerose ristrutturazioni e in particolare della sua integrazione nel tessuto urbano, con edifici e negozi adiacenti. Quindi l’ingresso si fa da una porta laterale e si può in un piccolo cortile al quale si accede dall’interno della chiesa.
Questa basilica è ricca di numerosi mosaici paleocristiani realizzati sotto Pasquale I, come quelli del coro e quelli della cappella di San Zenone, dedicata alla madre del sovrano pontefice, Teodora.

Divise in tre navate, con transetto e abside, le colonne e i pilastri sostengono archi di rinforzo del XIII secolo. Come la maggior parte delle basiliche paleocristiane, conserva un ciborio.

Splendidi affreschi decorano le pareti con storie della Passione. I pilastri sono decorati con figure di apostoli, putti e festoni, che risalgono all’inizio del XVII secolo.
Il pavimento cosmatesco della navata è notevole. Al centro, un disco di porfido copre un pozzo dove, secondo la leggenda, Santa Prassede raccolse i resti e il sangue dei martiri.
Su entrambi i lati del santuario, sei bellissime colonne romane si distinguono per il loro stile insolito.

Abside e arco trionfale

I mosaici dell’abside risalgono al IX secolo d.C., il Redentore è circondato da San Pietro, Santa Pudenziana, San Zenone, Santa Prassede e Papa Pasquale I. Quell’ultimo è aureola, con in mano un modello della chiesa (vedere abside e arco trionfale)

La cappella di San Zenone è la più importante opera bizantina di questo tipo conservata a Roma, ed è l’unica cappella della città interamente ricoperta di mosaici.
È anche notevole per conservare una rappresentazione del Giardino del Paradiso (vedi cappella di San Zenone).

Una cappella conserva un frammento della colonna della Flagellazione di Cristo (dalla storia di Sant’Elena, madre dell’Imperatore Costantino). Questa reliquia fu portata a Roma dal cardinale Giovanni Colonna nel 1223.
Nella navata destra, la tomba del vescovo Giovanni Battista Santoni è decorata con un busto che fu la prima opera del Bernini.
Tra le varie cappelle, la cappella Olgiati fu creata da Martino Longhi il Vecchio (XVI secolo) e la sua volta è coperta da affreschi dipinti dal Cavalier d’Arpino
La cripta conserva la tomba di Santa Prassede e un antico affresco che la rappresenta.

Abside e arco trionfale

Mosaici del coro dell’abside

I mosaici dell’abside risalgono al IX secolo. Nella parte superiore del coro, il Cristo Redentore è circondato da San Pietro, Santa Pudenziana, San Zenone, Santa Prassede e Papa Pasquale I con un aureola e portando un modello della chiesa.
Nella parte inferiore, al centro, Cristo e l’agnello pasquale si trovano su una piccola collina da cui scorrono i quattro fiumi del paradiso. Gli altri 12 agnelli si riferiscono agli apostoli, accanto ai quali si trovano le città di Betlemme (a sinistra) e Gerusalemme (a destra). L’iscrizione fatta da Papa Pasquale I menziona la sua speranza che la nuova costruzione offerta a Cristo gli garantirà un posto in paradiso.

I mosaici dell’arco absidale si riferiscono al libro dell’Apocalisse (capitoli 4 e 5), con ai piedi di Cristo i sette candelabri che identificano le chiese dell’Asia e i 4 evangelisti.

L’arco trionfale si riferisce al capitolo 21 dell’Apocalisse. I personaggi sono rappresentati in una cittadella (la Gerusalemme celeste) con Cristo incorniciato da due angeli e sotto Maria, Giovanni Battista, Santa Prassede e i dodici apostoli. Sui lati sono mostrati Mosè che regge le tavole della Legge e il profeta Elia. Fuori dalla cittadella, su due ordini, riconosciamo Pietro e Paolo, vescovi, martiri, ecc.

Cappella San Zenone

Mosaici all’esterno della cappella

Sulla decorazione esterna della cappella di San Zenone, l’immagine della Vergine con Bambino al centro, con le figure dei santi, è rappresentata in un arco attorno alla finestra. Sull’arco esterno troviamo Cristo e i dodici apostoli.
In origine c’era solo un ingresso, due porte sono state aggiunte in seguito, dando accesso alle cappelle Coëtivy e a quella della colonna della flagellazione.

Negli angoli della cappella, le colonne con capitelli dorati fungono da “piedistallo” per i quattro angeli sulla volta che reggono una lunetta con il Cristo Pantocratore.

I mosaici sulla parete sinistra si dividono in tre parti, con Sant’Agnese, Pudenziana e Prassede nella parte superiore che regge la corona del martirio. Di seguito è rappresentata la liberazione di Adamo ed Eva dall’inferno da parte di Gesù. Quindi nella nicchia sottostante, l’Agnello-Cristo su una montagna con due cervi che bevono dai quattro fiumi, e sotto la Vergine, i santi Prassede, Pudenziana e Teodora (la madre di Pasquale I).
Sul muro di fronte all’ingresso, in alto, sono rappresentate le figure intere di Maria e San Giovanni Battista. Nella nicchia successiva è raffigurata la Trasfigurazione, con Cristo, Mosè, Elia e gli apostoli Pietro, Giovanni e Giacomo. Sotto, c’è l’altare e nel edicola un mosaico raffigura Maria che tiene in braccio il bambino, che a sua volta tiene un rotolo con la scritta: “Ego sum lux” (Sono la luce), circondato dalle Santa Prassede e Pudenziana.

Sulla parete destra troviamo le figure dell’evangelista Giovanni (che tiene il Vangelo) e degli apostoli Andrea e Giacomo. Nella lunetta vediamo i busti di Cristo e due santi.

Cartina ed indirizzo

Informazioni

Visita e fotografie

La navata e il coro

  Cristo Redentore circondato da : San Pietro, Santa Pudenziana, San Zenone, Santa Prassede e Papa Pasquale I

La navata e il coro

Cappella San Zenone

La cappella San Zenone

Dettaglio del mosaico coprendo la volta della cappella

La cripta

La cripta