Palazzo di Firenze: un palazzo dei Medici a Roma

Cortile interno

Il Palazzo Firenze, tra la via del Corso e la via della Scrofa, è un palazzo del XVI secolo appartenuto un tempo ai Medici.
Dal 1926 ospita la Società Dante Alighieri e la commissione italiana dell’UNESCO.

Origini del palazzo

Il palazzo fu costruito nel 1516 da Jacopo Cardelli da Imola, segretario di papa Leone X, che creò due edifici: il Domus Magna e il Palatium, corrispondente all’attuale Palazzo Firenze. Il palazzo, situato su Piazza dei Ricci, aveva un cortile centrale e un giardino che separava i due edifici. Alla morte di Jacopo, il palazzo fu affittato al cardinale Ridolfo Pio da Carpi, poi a Tullia d’Aragona. Nel 1550, papa Paolo III Farnese avviò la ristrutturazione del quartiere, rilanciando i lavori per collegare il Pincio al porto di Ripetta, e il suo successore, Giulio III del Monte, acquisì il palazzo per trasformarlo in una residenza sfarzosa.

Periodo dei del Monte

Sotto Giulio III del Monte, l’architetto Bartolomeo Ammannati aggiunse una loggia e un portale monumentale, nonché una facciata interna decorata con gli stemmi dei Ciocchi Del Monte. Tra il 1553 e il 1555, Prospero Fontana decorò diverse stanze, tra cui la Loggia del Primaticcio con affreschi mitologici, la sala rossa pompeiana (Camerino dei Continenti) e la Sala del Granduca.

Periodo dei Medici

Nel 1561, il palazzo divenne la residenza di Cosimo I de’ Medici, granduca di Toscana. Fu ristrutturato da Baldovino del Monte con una colonnata nel cortile. Le decorazioni mitologiche della Sala delle Stagioni e della Sala degli Elementi furono realizzate verso il 1575 da Jacopo Zucchi. Alla fine del XVI secolo, il palazzo divenne un centro della vita mondana romana, sotto Ferdinando I de’ Medici, con numerosi banchetti e feste.

Dal XVIII secolo ad oggi

Dal 1737 al 1872, il palazzo ospitò il ministro del Granducato di Toscana. Nel 1872, divenne la sede del Ministero della Giustizia e dei Culto. Dal 1926, ospita la Società Dante Alighieri, fondata nel 1889 da Giosuè Carducci, per la promozione della lingua e della cultura italiana.

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