Chiesa di Santa Maria dell’Anima

Facciata

Vicino a Piazza Navona, la chiesa di Santa Maria dell’Anima risale al XIV secolo, con un ospizio fondato nel 1350 grazie a una coppia proveniente da Dordrecht nei Paesi Bassi.
Adiacente al Collegio Teutonico, è una delle chiese nazionali tedesche a Roma.
Ospita, tra le altre, le sepolture di papa Adriano VI, ex arcivescovo di Utrecht, e dei cardinali Willem van Enckenvoirt e Andrea d’Austria.

Dall’ospizio tedesco al Collegio Teutonico

Santa Maria dell’Anima fu una delle istituzioni caritative medievali destinate ad accogliere i pellegrini a Roma. In occasione del giubileo del 1350 (ma nel 1386 secondo alcune fonti), Jan e Katharina Peters di Dordrecht allestirono un ospizio privato per i pellegrini, chiamato Beatae Mariae animarum (Santa Maria dell’Anima).
Nel 1399, papa Bonifacio IX confermò la fondazione con una bolla papale, concedendo indulgenze ai benefattori.
Dal 1431, venne costruita una chiesa al posto della cappella dell’ospizio. Durante i secoli XV e XVI, Santa Maria dell’Anima divenne il principale centro nazionale e religioso del Sacro Romano Impero Germanico a Roma, associato al Collegio Teutonico fondato nel 1496.
L’attuale chiesa fu ricostruita tra il 1499 e il 1522, con Andrea Sansovino come architetto e la facciata completata da Giuliano da Sangallo.

Architettura e opere d’arte

Abside

La chiesa è in stile europeo del Nord, con un interno di ispirazione gotica, dove le navate laterali sono altrettanto alte quanto il centro, con alti pilastri che sorreggono le navate e otto cappelle laterali profonde. Il campanile è attribuito a Bramante e risale al 1502. Questo è coronato da un’aquila bicipite, aggiunta nel XIX secolo per rappresentare l’Impero Asburgico.
La facciata di Andrea Sansovino è invece tipica del Rinascimento italiano.

La chiesa conserva numerose opere artistiche, tra cui il dipinto della Sacra Famiglia con san Giovannino posto sull’altare, dipinto da Giulio Romano tra il 1521 e il 1522 per la famiglia Fugger, e un altro altare (1532) di Lorenzo Lotti.

Tra i monumenti funebri, si trova nell’abside a destra quello di papa Adriano VI (1459-1523), commissionato dal cardinale Willem van Enckenvoirt e in parte progettato da Baldassarre Peruzzi. A sinistra dell’abside si trova il monumento funebre del duca di Clèves di Nicolas d’Arras (1575). Ci sono anche quelli di Egon von Fürstemberg e di Willem van Enckenvoirt (1464-1534), vescovo di Tortosa e di Utrecht.

Sacra Famiglia, Giulio Romano

La cappella dei Margravi di Brandeburgo, voluta dal cardinale Johann Albrecht di Brandeburgo, arcivescovo di Magdeburgo e grande avversario di Lutero, contiene affreschi di Francesco Salviati (1541-1543): Pentecoste; Resurrezione con le figure di san Maurizio (patrono della cattedrale di Magdeburgo) e san Alberto di Sicilia a sinistra, e san Stefano e san Giovanni Almonitore a destra; una Pietà (con Johann Albrecht in preghiera) sopra l’altare.

Altre tele notevoli includono la Discesa dalla croce (1550) di Francesco Salviati, un dipinto di Girolamo Siciolante da Sermoneta, i Miracoli di San Bennon e il Martirio di San Lambert (1618) dipinti da Carlo Saraceni.
Una scultura ispirata alla Pietà di Michelangelo fu realizzata da Lorenzetto, cognato di Giulio Romano. Qui, la testa di Cristo è sorretta dal petto della Vergine, mentre nell’opera di Michelangelo la testa è inclinata all’indietro.

Un cortile interno, che conduce all’ospizio tedesco, conserva vari resti antichi.

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