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La navata centrale di San Saba

La basilica di San Saba, situata sul piccolo Aventino, si erge tra le colline dell’Aventino e del Celio.
È una splendida chiesa di origine paleocristiana, rappresentativa delle chiese monastiche romaniche dei secoli XII e XIII, ricca di testimonianze di diverse epoche.
Fu fondata nell’VIII secolo da monaci provenienti dal Monastero di Mar Saba in Giudea, sul sito di un leggendario oratorio dedicato a Santa Silvia, madre di papa Gregorio Magno.

Un esempio di architettura medievale

La basilica si presenta come un notevole esempio di architettura medievale dei secoli XII e XIII, seguendo il modello delle prime chiese cristiane e incorporando elementi architettonici successivi.

L’esterno della basilica

La facciata di San Saba, rappresentativa dell’architettura romanica tardiva del XII secolo, rimane sobria e discreta rispetto ad altre chiese romane contemporanee, in conformità alla semplicità del monachesimo medievale. Presenta in particolare un portale centrale ad arco a tutto sesto, incorniciato da due semplici colonne.

Il portico, aggiunto nel XVI secolo durante trasformazioni barocche influenzate dallo stile classico, si distingue per le sue colonne in marmo.
La loggia barocca, invece, risale alla fine del XVII secolo, con colonne di granito e archi a tutto sesto.
Sul retro della chiesa si erge il campanile in uno stile romanico austero.
Alcune iscrizioni e decorazioni esterne, come quelle presenti sul timpano del portale, risalgono all’epoca medievale.

L’interno medievale

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Navata laterale sinistra e cappelle

L’interno della basilica è caratterizzato da una navata centrale separata da due navate laterali mediante quattordici colonne antiche con capitelli di stili diversi, con cappelle laterali aggiunte su un lato incorniciate da colonne antiche.
Il pavimento cosmatesco, posato nel 1205, si distingue per i suoi cinque grandi dischi di marmo collocati al centro.
Alcune parti del pavimento risalgono agli anni ’30, con mosaici romani rinvenuti nelle vicinanze.
Gli affreschi del XIII secolo, che illustrano scene della vita di san Saba e episodi dell’Antico Testamento, sono particolarmente notevoli. Tra questi, alcuni affreschi dell’artista romano Giovanni da Ponte sono stati rimossi e oggi sono esposti in musei europei.

Nell’abside si trova una cattedra episcopale cosmatesca, probabilmente risalente al XIII secolo.

La basilica custodisce anche le reliquie di San Saba, trasferite a Roma nel IX secolo.

La storia di San Saba a Roma

san-sabaFino al medioevo

Nell’VIII secolo, un gruppo di monaci orientali provenienti dal monastero Mar Saba in Giudea, fondato da San Saba, detto anche Sabbas il Santificato, si stabilì a Roma dopo essere fuggito dalle guerre e dall’espansione islamica in Palestina. Questi monaci erano chiamati “Sabasini” per la loro origine.
La leggenda vuole che la chiesa sia stata fondata sul sito di un oratorio romano dedicato a Santa Silvia, madre di papa Gregorio Magno.

Tra l’VIII e il IX secolo, San Saba divenne il monastero più importante di Roma, svolgendo un ruolo centrale nelle relazioni diplomatiche con Costantinopoli. I Papi affidavano spesso ai suoi monaci missioni diplomatiche di grande rilievo. Era dunque un luogo strategico per gli scambi tra Roma e Bisanzio.
Il monastero fu riccamente dotato, decorato con preziosi affreschi, molti dei quali furono rimossi per la loro conservazione. Ricevette inoltre terreni e beni nel Lazio, come il castello di Marino (1253) e quello di Palo a Ladispoli (1330).

Nell’XI secolo, dopo lo scisma d’Oriente del 1054 tra Roma e Costantinopoli, il monastero passò sotto la guida dei monaci benedettini di Monte Cassino, poi dei cluniacensi nel 1144, che vi introdussero la riforma monastica.
La chiesa fu ricostruita nei secoli XII e XIII, mantenendo le principali linee dell’edificio precedente.

Dal medioevo a oggi

Nel 1503, il monastero fu affidato ai cistercensi, un ordine monastico noto per le sue riforme severe, modificando l’uso degli spazi monastici e l’architettura interna.
Nel 1573, divenne sede del collegio germanico-ungherese della Compagnia di Gesù, che svolse un ruolo cruciale nell’insegnamento religioso e nello studio dei classici a Roma.
Nel XVIII secolo, i francescani occuparono il sito, seguiti dai salesiani e successivamente dai gesuiti nel XX secolo. La basilica divenne parrocchia nel 1931 e i gesuiti parteciparono alla sua conservazione e al restauro, facendone anche un centro di studi teologici.

All’inizio del XX secolo, i dintorni della basilica sulla collina erano ancora ampiamente occupati da terreni agricoli.

Galleria foto

Esterno e portico

Interno

 

Cartina ed indirizzo

Indirizzo : Piazza Gian Lorenzo Bernini, 20, 00153 Roma
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Informazioni

Basilica di San Saba
Piazza Gian Lorenzo Bernini, 20, 00153 Roma

Orari (da confermare)

Lunedì e giovedì: 10:00 – 12:00 / 16:00 – 18:00
M
artedì, mercoledì e venerdì: 10:00 – 12:00
Sabato e domenica: chiuso eccetto per le messe domenicali

Fonti e link per ulteriori informazioni